Derthona
I ristoratori tortonesi sul palco con Marco Picchi, presidente del Derthona Basket - foto Silvia Quadrini
Società
Marco Gotta  
23 Maggio 2025
ore
14:47 Logo Newsguard
AssaggiaTortona2025

Derthona Awards: nella parata di stelle a brillare è Tortona

Livello altissimo dei premiati - Oldani, Rossi, Massari, Gotta e Zhang fra gli altri - ma i riflettori illuminano il potenziale del territorio tortonese e la sua compattezza

TORTONA – Ottimo risultato di pubblico per la prima edizione dei ‘Derthona Awards’, tenuti la scorsa sera nella cornice di un teatro civico strapieno: due ore e mezza passate in un attimo fra i monologhi introduttivi recitati da Vanna Greggio, le interviste di Fabio de Vivo e gli aneddoti di Luca Ferrua che hanno presentato e poi ‘spogliato’ metaforicamente tutti i premiati saliti sul palco.

Tutti i premiati ai Derthona Awards

Derthona Awards AssaggiaTortona Davide Oldani

Davide Oldani, Benedetta Rossi, Iginio Massari, Erika Gotta e Anna Zhang – vincitrice dell’edizione 14 di MasterChef Italia –  hanno ricevuto il Maggioriano d’Oro, il premio ispirato all’ultimo imperatore romano d’Occidente morto proprio a Tortona nel 461, simbolo di rinascita e visione. Con loro anche Simone Falsaperla e David Fiordigiglio del ristorante ‘Mano’ di Sirmione, premiati per la loro intensa storia di amicizia nata e cresciuta tra i fornelli; Cristiano Tomei, chef dell’Imbuto di Lucca e volto noto della televisione italiana, che ha emozionato il pubblico con un potente appello alla verità e all’intensità della cucina contemporanea e Maddalena Fossati, direttrice de La Cucina Italiana, che ha ripercorso il cammino del nostro Paese verso la candidatura della cucina italiana a patrimonio dell’umanità Unesco.

Un vulcano in eruzione

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A brillare veramente, però, è stata Tortona: polo centrale di un movimento di rinascita che ha nell’enogastronomia la sua massima espressione per il momento – e in questo senso anche la consegna del premio al Derthona Basket, altra grande eccellenza più che mai ancorata al territorio, è un altro tassello del puzzle – e che in tutte le occasioni mostra la sua compattezza e la sua unità di visione, impreziosite dalla presenza di una sezione ‘giovani’ che conta ormai una cinquantina di iscritti con prelazione diretta sul futuro.

I premi consegnati dall’organizzatore Luca Ferrua ad Anna Ghisolfi, Alessandro e Filippo Billi e Walter Massa sono la cima di un vulcano che è sempre più in eruzione e che difficilmente potrà essere contenuto una volta che avrà ‘eruttato’: le Langhe sono passate dalla ‘malora’ di Fenoglio al benessere attuale perché a fare da substrato all’esplosione del vino c’era la solidità aziendale della Ferrero; qui potrebbe essere la logistica a fare da humus per lo sviluppo di quelli che oggi sono sono germogli, anzi per rimanere in tema barbatelle.

L’orgoglio dei Derthona Awards

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Lo scorso anno gli ‘Oscar del Gusto’ sono arrivati a Tortona quasi ‘imposti’ – mi si perdoni l’aggettivo, oltretutto perché organizzati dalla concorrenza – e con loro i premiati: ieri sera ai Derthona Awards chi è salito sul palco non aveva certo bisogno di un trofeo in più da mettere in bacheca, ma ha capito l’importanza delle Terre Derthona e ne vede le potenzialità che le faranno brillare in futuro. Anche l’organizzazione ha condiviso un momento meraviglioso dove ha fatto salire sul palco proprio questa rete strettissima di contatti e collaborazioni che è il Tortonese, consegnandogli come premio una mongolfiera: puntare sempre più in alto non è più un augurio, è un dovere visti i margini di crescita.

‘AssaggiaTortona’ è per tutti

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Tra poco, nella via principale della città, prenderà il via l’edizione 2025 di AssaggiaTortona‘: i numeri eccezionali di questa manifestazione gestita anche questa volta da Beatrice Brollo ormai li conoscete tutti e non serve ripeterli. Sarebbe però bello che questa fosse l’edizione della consapevolezza: quella per cui in futuro si chieda un Derthona o un Monleale entrando in un locale della zona; quella per cui ci si conceda una forma di Montebore, una cassetta di ciliegie di Garbagna, una cesta di pesche di Volpedo, un salame nobile del Giarolo, un cestino di fragole profumate di Tortona.

Quella per cui finalmente non accogliamo più i ‘grandi’ della cucina nazionale facendo da spettatori, ma da loro pari: perché fra trent’anni anche noi possiamo ricordarci di questo periodo e goderci i frutti di un lavoro condiviso.