Laguzzi (Pd): “L’Aia per Syensqo sia occasione per limitare i Pfas e avviare la bonifica”
Il segretario provinciale 'dem' chiede prescrizioni più rigide e limiti chiari nel rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale
ALESSANDRIA – «È in corso il rinnovo dell’Aia-Autorizzazione Integrata Ambientale dello stabilimento Syensqo (ex Solvay) di Spinetta Marengo da parte della Provincia di Alessandria, attraverso la Conferenza dei Servizi. A quel tavolo siedono anche Comune di Alessandria, Arpa, Asl e naturalmente l’azienda. Non è un passaggio formale: l’Aia stabilisce le misure per evitare o ridurre le emissioni nell’aria, nell’acqua e nel suolo, secondo i principi della tutela ambientale e dello sviluppo sostenibile. Per questo è fondamentale che il provvedimento contenga prescrizioni chiare, severe e vincolanti“.
Giorgio Laguzzi, segretario provinciale del Partito democratico, così analizza la situazione del polo chimico del sobborgo.
“I monitoraggi condotti da Arpa anche nel 2024 – prosegue – rilevano ancora la presenza di Pfas nell’aria, nel suolo e nelle acque sotterranee. Pure a chilometri di distanza dallo stabilimento. Sostanze come cC6O4 e Adv, prodotte dalla stessa Syensqo, sono state trovate nei prelievi ematici effettuati da Regione Piemonte e Asl su cittadini residenti nella zona. Parliamo di composti potenzialmente cancerogeni, la cui diffusione rende urgente l’adozione di limiti chiari e severi”.
Prescrizioni urgenti per fermare l’inquinamento
Secondo il segretario ‘dem’, quindi, “è indispensabile che l’Aia preveda:
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limiti di emissione in atmosfera per tutti i Pfas, sia in concentrazione sia in flusso di massa oraria.
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Un riesame dei sistemi di contenimento delle acque sotterranee, in particolare delle barriere idrauliche che oggi mostrano evidenti limiti di efficacia.
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Valori di riferimento per suolo e falde che permettano l’avvio di un vero processo di bonifica.
Occorre anche che il Governo e il Parlamento aggiornino il D. Lgs. 152/2006 introducendo finalmente limiti normativi specifici per i Pfas, che ad oggi non esistono. È inaccettabile che si continui a operare nel vuoto normativo, mentre la salute dei cittadini è a rischio”.
Controlli più efficaci e più risorse ad Arpa
“Chiediamo alla Regione Piemonte – aggiunge ancora Laguzzi – di verificare, insieme ad Arpa e alla Provincia, l’adeguatezza delle risorse tecniche e umane a disposizione. La complessità del caso Spinetta richiede personale esperto e strumenti di controllo aggiornati. Infine, bisogna affrontare a livello nazionale il tema della sostituzione dei Pfas. La Francia e la Danimarca lo stanno già facendo. L’Italia non può continuare a rimandare, aspettando indicazioni dall’Europa”.
“Quella di oggi – conclude – è una sfida per il territorio: tutelare l’ambiente, la salute e costruire un modello produttivo sostenibile. Come Partito Democratico, chiediamo che l’Aia non sia un atto tecnico, ma una svolta politica concreta per Spinetta Marengo e per tutta Alessandria”.