Carlo
Repetto in una foto d'epoca con la moglie
Società
Edoardo Schettino  
25 Maggio 2025
ore
06:52 Logo Newsguard
Il personaggio

Carlo Repetto, l’uomo della pompa irroratrice e della luce a Lerma

Ricordata la figura di un grande innovatore

OVADA – Lavoratore, innovatore con uno sguardo al futuro. E’ stato tutto questo Carlo Repetto, ricordato qualche giorno fa nell’ambito del convegno organizzato dall’Enoteca Regionale di Ovada all’Istituto Barletti per fare il punto sulla lotta alla popillia joponica, uno dei flagelli che sta colpendo gli ecosistemi del nostro territorio. A ricordare la figura dell’inventore della prima pompa irroratrice a mano in legno è stato Bruno Aloisio, sindaco di Lerma, paese in cui Repetto è vissuto ed ha sviluppato la sua impresa. Lo scenario è quello di una seconda parte del XIX secolo in cui i suoi sforzi furono importanti per portare un po’ più di benessere in un’area piagata dalla povertà e dall’incertezza legata alle attività agricole dell’epoca.

Lo scenario era paradossalmente simile a quello di oggi. Nel 1882 i vigneti furono aggrediti dalla peronospora. Carlo Repetto inventò la sue irroratrice per diffondere il solfato di rame. Il brevetto italiano fu registrato con il nome di “Lerma”. Il meccanismo prevedeva un movimento applicato su un serbatoio di legno. Grazie a quest’idea Repetto avviò la sua attività. Un’inserzione comparsa sul Corriere delle Valli Orba e Stura chiarisce i contorni della sua impresa. “Officina Meccanica di Repetto Carlo, fu Belgrado. Fabbricante di Mobili, pompe irroratrici. Si esegue qualsiasi riparazione a macchine per cucire, strumenti musicali di legno e metallo, caldaie”.

Ingegno e sfortuna

Carlo Repetto era nato nel 1967 da una famiglia dall’estrazione puramente contadina: il padre era un mezzadro. Repetto fu l’unico maschio tra cinque sorelle. Per tutti gli abitanti del paese ra Carlin. Negli anni successivi alla sua invenzione Repetto sviluppò la sua aspirazione a dotare il paese dell’energia elettrica. Nel 1910 realizzò una centralina elettrica con la quale produrre l’energia necessaria alla sua attività riducendo nel contempo i costi. L’intuizione nacque dalla possibilità di utilizzare l’acqua del vicino torrente Piota a fini idroelettrici.

Dopo una lunga battaglia contro le difficoltà e gli oppositori di un progetto che avrebbe potuto diffondere maggiore benessere tra la popolazione, Lerma ebbe la luce elettrica nel 1919 grazie a quanto costruito da Repetto nella regione di Masino, di fronte al santuario della Rocchetta. Repetto rinunciò all’indennizzo premio previsto dal capitolato stipulato con il Comune.

Testimonianza importante

La figura di Carlo Repetto è ricordata in più di una pubblicazione realizzata dall’Accademia Urbense di Ovada. La famiglia si occupò dell’impianto anche negli anni successivi, il costruttore si avvalse del contributo dei figli. Repetto si spense nel 1931 tra la commozione dei suoi concittadini che lo ricordarono per anni per le sue capacità e la sua generosità. Secondo quanto riportato negli archivi, i diritti di Repetto furono calpestati.

La Ansaldo di Genova, con i suoi tecnici, fece copiare la pompa irroratrice brevettata e su commissione dei ricchi del paese, collocati nell’area di Mascatagliata, costruì 25 esemplari della strumentazione. Repetto non fu in grado di difendere la sua proprietà per ragioni economiche. Ma a conti fatti la pompa “copiata” non funzionò mai per un difetto di progettazione che restituì in parte giustizia al suo creatore.