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Lello col figlio Matteo, la sorella Vittoria e il nipote Claudio
Sport
Massimo Brusasco  
26 Maggio 2025
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16:00 Logo Newsguard
La storia

Da Alessandria a Napoli per festeggiare lo scudetto

Lello Clown (e famiglia) vestito d'azzurro: "Vado a salutare i campioni d'Italia"

ALESSANDRIA – “Tutti a Napoli a festeggiare i Campioni d’Italia“.

All’invito ha aderito anche Lello Clown, un personaggio che Alessandria ben conosce, perché, pur trasferitosi di recente in Liguria,  nella nostra città ha continuato e continua a proporre spettacoli di giocoleria e, soprattutto, prosegue nel tenere corsi di avvicinamento all’arte clownesca per bambini, destinati nell’attività ludica in cui lui eccelle.

“Io sono un uomo di mare, ma Alessandria e gli alessandrini li porto sempre nel cuore” dice.

 

Napoli, l’impresa

Al secolo Raffaele Pecoraro, partenopeo d’anagrafe e di spirito, non ha mai nascosto il tifo per la squadra di Antonio Conte (finora lo è, perlomeno). Ha esultato ai gol di Pedro contro l’Inter e si è scatenato a quelli di McTominay e Lukaku grazie ai quali De Lorenzo e compagni hanno superato l’ultimo ostacoli, ovvero il Cagliari.

Lello col figlio Matteo, la sorella Vittoria e il nipote Claudio

Logico dunque che oggi risponda alla chiamata del tifo. E allora eccolo, con figlio, sorella e nipote, sul lungomare di Napoli, confuso fra i 200mila tifosi che, nel pomeriggio, applaudono alla squadra in sfilata, su bus scoperto, da molo Luise a piazza Vittoria.

Da Alessandria a Napoli per festeggiare lo scudetto

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Oltre Maradona

Un tripudio di (tri)colori, maglie azzurre, Maradona da evocare (è ormai il nume tutelare riconosciuto), suoni, canti. E, naturalmente, dell’eccentrico chiasso che già caratterizza la città in condizioni pressoché normali, figurarsi dopo aver vinto uno scudetto, probabilmente inatteso, il quarto di una serie cominciata con l’epoca di Diego e proseguita ora con uno scozzese a dominare la scena, un allenatore pugliese che magari sta facendo la valigia, e un presidente certamente atipico ma che sa il fatto suo più  di quanto l’opinione pubblica gli riconosca.