Intelligenza artificiale affidabile: Ravetti presenta una legge regionale etica e trasparente
L'iniziativa è volta a offrire un quadro normativo avanzato e responsabile
TORINO – Un sistema di Intelligenza Artificiale affidabile, che sia legale, etico e robusto: è questo l’obiettivo della proposta di legge presentata dal vice Presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Domenico Ravetti (Pd).
L’iniziativa legislativa, intitolata “Disposizioni regionali in materia di Intelligenza Artificiale”, intende offrire un quadro normativo avanzato e responsabile per l’uso dell’IA in ambito pubblico e privato.
Un cambio epocale da governare con saggezza
“La IA – spiega Ravetti – rappresenta una rivoluzione paragonabile all’invenzione della ruota o di Internet: ci fa guadagnare tempo, ma pone interrogativi cruciali su sicurezza, privacy, e diritti fondamentali”. La proposta mira a bilanciare opportunità e rischi, promuovendo un utilizzo trasparente, non discriminatorio e realmente inclusivo dei sistemi intelligenti.
Ravetti richiama anche la prima legge della robotica di Isaac Asimov: «Un robot non può recare danno a un essere umano», sottolineando come il principio di non nocività debba essere al centro di ogni sviluppo tecnologico.
Norme, supervisione e divulgazione
Nel dettaglio, la proposta di legge prevede:
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norme regionali per l’utilizzo corretto dell’IA, in armonia con il Regolamento europeo AI Act;
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la costituzione di una Consulta regionale per la promozione dei sistemi di IA Affidabile, con esperti, accademici e rappresentanti istituzionali;
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campagne informative rivolte ai cittadini, per diffondere consapevolezza sui rischi e sulle potenzialità dell’IA.
“Affidabilità – precisa Ravetti – significa rispettare la normativa, garantire verificabilità degli algoritmi, trasparenza nei dati e supervisione umana efficace”.
Il Piemonte tra le Regioni apripista
Mentre l’Unione Europea ha già adottato un proprio regolamento e altre Regioni italiane – come la Puglia – hanno legiferato in materia, il Piemonte si appresta a seguire la stessa direzione, ponendosi come territorio attento e responsabile nei confronti di una tecnologia destinata a cambiare profondamente la società.
“Non possiamo farci trovare impreparati – conclude Ravetti – serve una visione democratica dell’Intelligenza Artificiale, che sia davvero al servizio di tutti”.