Operazione antidroga nell’Alessandrino: tre arresti e due piantagioni scoperte
Sequestrate oltre 100 piante e un chilo e mezzo di droga tra Quargnento e Pietra Marazzi
ALESSANDRIA – È in corso in questi minuti la conferenza stampa dei Carabinieri del Comando Provinciale di Alessandria, durante la quale vengono illustrati i dettagli di una complessa operazione antidroga sviluppatasi tra i comuni di Quargnento e Pietra Marazzi.
A illustrare i dettagli dell’operazione sono stati il Maggiore Davide Sessa, comandante della Compagnia Carabinieri di Alessandria, il Maresciallo Federico Faralli, responsabile della Sezione Operativa di Alessandria, e il Maresciallo Valerio Vincenti, comandante della Stazione di Bassignana.
L’intervento, frutto di un’attività investigativa di lungo periodo, ha portato a tre arresti, al sequestro di due piantagioni di marijuana e di circa un chilo e mezzo di stupefacenti, oltre a denaro contante e materiale destinato al confezionamento delle dosi.
Quargnento: piantagione intensiva in cascina isolata
La prima operazione ha avuto come epicentro una cascina nelle campagne di Quargnento, dove i Carabinieri hanno fatto irruzione alle prime luci dell’alba, arrestando un 48enne residente a Milano.
L’uomo, da tempo sotto osservazione, aveva allestito una vera e propria serra per la coltivazione intensiva di marijuana, dotata di sistemi di irrigazione e asciugatura della droga. All’interno sono state trovate circa 40 piante in fase di lavorazione e oltre 100 grammi di sostanza stupefacente già pronta per essere immessa sul mercato.
Le indagini erano iniziate nell’ottobre 2024, quando l’uomo era stato fermato per un controllo stradale e trovato in possesso di droga. I suoi tentativi di giustificazione avevano insospettito i militari, che hanno avviato attività di osservazione con il supporto della Sezione Operativa del Nor e della Stazione di Solero.
Le indagini si sono estese anche all’abitazione milanese dell’uomo, dove i Carabinieri hanno scoperto mezzo chilo di marijuana confezionata e pronta per la vendita, per un valore stimato superiore ai 5000 euro.
Dopo la convalida dell’arresto, l’uomo è stato trasferito in carcere, ma successivamente rimesso in libertà in attesa di giudizio.
Pietra Marazzi: laboratorio indoor e 70 piante sequestrate
La seconda operazione si è sviluppata a Pietra Marazzi, dove i Carabinieri di Bassignana, coadiuvati dai colleghi del Nucleo Operativo di Alessandria, hanno arrestato una 48enne e un 58enne per produzione e detenzione di sostanze stupefacenti. Per entrambi, il Gip ha disposto gli arresti domiciliari e il divieto di dimora.
Anche in questo caso l’indagine è partita da un controllo stradale, durante il quale il 58enne, pluripregiudicato e senza fissa dimora, ha tentato di eludere i controlli. Trovato in possesso di marijuana, telefoni cellulari e documenti intestati ad altri, l’uomo è risultato domiciliato in un’abitazione del paese insieme a una donna con la quale intratteneva una relazione sentimentale, anch’ella nota alle forze dell’ordine.
La casa, secondo quanto emerso dagli accertamenti, aveva consumi energetici anomali, incompatibili con un uso residenziale: nei quattro anni precedenti, erano stati registrati elevatissimi consumi di energia elettrica, con bollette che indicavano un’attività continua e ad alto assorbimento.
Dalla perquisizione è emerso un vero e proprio laboratorio per la coltivazione indoor, all’interno del quale erano presenti circa 70 piante di marijuana, oltre a quasi sette etti tra marijuana, cocaina e hashish, tutto già suddiviso in dosi pronte per lo spaccio. Inoltre, i Carabinieri hanno sequestrato 2000 euro in contanti, materiale per il confezionamento e la pesatura, e stimato un valore complessivo del materiale sequestrato pari ad almeno 6500 euro.
Un doppio colpo al traffico locale di droga
Secondo quanto riferito dai Carabinieri in conferenza stampa, l’intera operazione antidroga ha rappresentato un colpo significativo alla produzione e distribuzione locale di stupefacenti nella provincia alessandrina. Le attività investigative si sono avvalse di indagini tecniche, appostamenti, controlli su strada e perquisizioni coordinate, dimostrando la capillarità e l’efficacia dell’azione congiunta tra più reparti dell’Arma.
L’attività, ancora in evoluzione, potrebbe presto portare a ulteriori sviluppi, con indagini orientate a ricostruire la rete di contatti e canali di spaccio dei soggetti coinvolti.