Piano socio sanitario, Cse Sanità critica Riboldi: “Diritto alla salute non negoziabile”
Società
Redazione  
18 Giugno 2025
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09:19 Logo Newsguard
Il confronto

Piano socio sanitario, Cse Sanità critica Riboldi: “Diritto alla salute non negoziabile”

Interviene il sindacato: “Governance assente, personale carente e territorio abbandonato”

TORINO – Il Piano socio sanitario 2025-2027 della Regione Piemonte entra nella fase di confronto pubblico. Ma già al primo incontro propedeutico, svoltosi il 16 giugno al Grattacielo della Regione, arrivano forti critiche da Cse Sanità Piemonte. Il sindacato, rappresentato dalla coordinatrice regionale Stefania Gallo e da Alessandro Campanino della segreteria nazionale, ha espresso un dissenso netto sulla visione proposta dall’assessore alla Salute Federico Riboldi.

Il nodo delle assunzioni e dei bilanci

Durante la riunione, Riboldi ha illustrato il documento base predisposto dalla Giunta, sottolineando come l’incremento di 4mila dipendenti nel sistema sanitario pubblico piemontese abbia inciso negativamente sui bilanci delle Asl regionali.

Cse Sanità ha respinto questa lettura: “3.600 operatori in più non bastano a colmare anni di blocchi contrattuali e assunzionali. Il vero problema non è l’aumento del personale, ma l’assenza di una governance competente e coerente, sia a livello regionale che aziendale”.

Un quadro di grave arretramento

Secondo il sindacato, il sistema sociosanitario piemontese soffre di problemi cronici:

  • Debolezza della rete territoriale

  • Liste d’attesa in crescita

  • Personale demotivato e sottodimensionato

  • Assistenza psichiatrica e carceraria marginalizzate

  • Sbilanciamento crescente verso il privato

La sanità pubblica arretra – denuncia Cse – mentre si continua a spingere verso ospedali e Pronto soccorso, in assenza di una vera rete di medicina territoriale integrata”.

Partecipazione, ma con riserve

Il sindacato ha comunque accolto con spirito costruttivo l’apertura al confronto, annunciando che presenterà le proprie proposte formali entro il 20 giugno, chiedendo anche un incontro tecnico con l’assessore Riboldi. Tuttavia, Gallo e Campanino non hanno nascosto l’amarezza: “In un anno di mandato, la nostra sigla – pur rappresentativa – non è mai stata convocata ai tavoli ufficiali. Questo mina la credibilità di un processo che dovrebbe fondarsi sul dialogo”.

La sanità come diritto universale

Cse Sanità ribadisce che la salute non può essere soggetta a vincoli di bilancio o alla disponibilità economica dei cittadini. “Il principio dell’articolo 32 della Costituzione va garantito a ogni livello: dalla salute mentale alla prevenzione, dalla disabilità alle lunghe degenze”.

Non c’è sanità pubblica senza ascolto, rispetto e risposte concrete. Continueremo a far sentire la nostra voce per chi lavora e per chi ha bisogno”, ha concluso il sindacato.

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