Cammina Piemonte: escursione ai Lagoni di Mercurago nel Novarese
Anna Maria Bruno guida gli escursionisti in un itinerario che racchiude sia un luogo che una storia. Ecco curiosità e consigli per un’esperienza unica
MERCURAGO – Come ogni venerdì, Anna Maria Bruno ci guida alla scoperta di sentieri, borghi e paesaggi unici con la nuova rubrica Cammina Piemonte. Un appuntamento settimanale dedicato a chi ama camminare e vuole esplorare il territorio con uno sguardo attento alla natura, alla storia e alle tradizioni locali.
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L’esperienza di oggi è dedicata alla scoperta dei Lagoni di Mercurago.
Questa settimana Cammina Piemonte vi porta nel Parco Naturale dei Lagoni di Mercurago, area protetta tra Arona (Mercurago), Dormelletto, Oleggio Castello e Comignago. Il paesaggio, fatto di terrazzi morenici affacciati sul Verbano, accoglie dolci collinette (i “motti”), zone di torbiera, pascoli di pregiati cavalli purosangue e boschi vari.
Le zone umide costituiscono il cuore del Parco dal punto di vista naturalistico e geografico. Si tratta di paludi e stagni formatisi dallo scioglimento del ghiacciaio che circa 10.000 anni fa ha dato forma al territorio.
Il percorso
Il percorso è un anello ombreggiato e pianeggiante di circa 8 km, con partenza dall’ampio parcheggio di Dormelletto. Si imbocca via Lagoni, superando una breve salita, che conduce ai recinti dell’allevamento. Si tratta di cavalli purosangue da corsa, con prestigiosa storia fin dai primi del ‘900: i Dormello-Olgiata, tra cui spicca il mitico Ribot.
Dopo una discesa, si raggiunge un bivio: qui si suggerisce di deviare a destra per la Strada del Lagone, che corre a fianco di un ampio prato e conduce al Lagone, lo specchio d’acqua più recente del parco. Qui la vegetazione palustre è varia e permette di distinguere i diversi stadi del progressivo affrancamento dall’acqua: dalle ninfee, alle carici, alle canne e infine agli arbusti di frangola sulle rive.
Si ritorna sui propri passi al bivio incontrato precedentemente e intraprendere l’altra via, la Strà d’la Buscarola, fino all’incrocio con la Strà dal Pinìn. Questo tratto alterna due ambienti boschivi distinti: a destra una pineta artificiale di Strobo, a sinistra un bosco misto con imponenti querce.
Al bivio con la Strà dal Pinìn si procede dritti fino a una strada asfaltata, via Monte Bianco, che si segue svoltando a sinistra. Dopo circa 700 metri, si piega a sinistra, imboccando Via Camotto, una sterrata indicata come Strà dal Mustac. Si prosegue tra prati con cavalli al pascolo fino a incontrare nuovamente l’allevamento iniziale. Qui si svolta a destra e si scende per chiudere l’anello, ritornando infine al parcheggio.
