Bpco e assistenza: il progetto del Dairi indaga il ruolo dei caregiver
Promosso dal Centro studi ricerca delle Professioni sanitarie
ALESSANDRIA – Affrontare la quotidianità accanto a un paziente con Broncopneumopatia Cronica ostruttiva (Bpco), dopo la dimissione ospedaliera, può trasformarsi in un’esperienza carica di stress, solitudine e difficoltà organizzative. Lo evidenzia con chiarezza il progetto di ricerca Vica-Bpco, promosso dal Centro Studi ricerca delle Professioni sanitarie (Cerpros) del Dairi – il Dipartimento attività integrate ricerca e innovazione diretto da Antonio Maconi.
Il ruolo critico dei caregiver
Lo studio ha analizzato le testimonianze di 23 caregiver che assistono pazienti affetti da Bpco nei sei mesi successivi alla dimissione. Dalle interviste emerge un quadro di forte fragilità e disorientamento: mancano indicazioni cliniche, si accumulano pressioni emotive e psicologiche, e si avverte un diffuso senso di abbandono. Le ripercussioni non si limitano al piano sanitario, ma investono anche la vita lavorativa, affettiva e personale dei caregiver.
Un bisogno trasversale è emerso con forza: essere ascoltati, formati e accompagnati. A prescindere dall’età, dal genere o dal livello di istruzione, chi si prende cura del paziente chiede strumenti concreti per affrontare un compito spesso assunto senza alcuna preparazione.
Un nuovo modello di assistenza
Secondo il progetto Vica-Bpco, è fondamentale implementare un supporto strutturato per i caregiver. In particolare, il coinvolgimento attivo degli infermieri nella fase di transizione dall’ospedale al domicilio può contribuire a ridurre il carico di responsabilità e migliorare la qualità dell’assistenza.
“La figura dell’infermiere può diventare un riferimento centrale per facilitare la gestione della malattia respiratoria nella quotidianità”, è quanto emerge dallo studio promosso sotto la direzione della dottoressa Tatiana Bolgeo, che guida il Cerpros.
Cerpros: innovazione nelle professioni sanitarie
Con questo progetto, il CeRProS si conferma punto di riferimento nell’ambito della ricerca applicata alle professioni sanitarie, contribuendo a sviluppare un modello di cura orientato alle esigenze reali dei pazienti e di chi li assiste. Una visione che pone l’accento sulla cronicità come sfida sistemica da affrontare con strumenti nuovi e multidisciplinari.