Gestioni Cimiteriali contesta la risoluzione del contratto
La società annuncia un’azione legale contro il Comune e chiede un risarcimento per oltre 1,5 milioni di euro
ALESSANDRIA – La società Gestioni Cimiteriali Srl, incaricata negli anni scorsi della gestione del sistema cimiteriale del Comune di Alessandria, ha annunciato l’avvio di una procedura legale in seguito alla risoluzione del contratto da parte dell’amministrazione comunale.
Nella nota, la società espone la volontà di contestare formalmente la decisione dell’ente e di chiedere un risarcimento danni superiore a 1,5 milioni di euro.
La posizione della società
Nel documento, la società riconosce alcune criticità gestionali e si scusa con i cittadini per eventuali disagi, dichiarando però di aver operato “con diligenza e buona fede”, in condizioni definite più complesse rispetto a quelle previste inizialmente. Secondo quanto riferito, il progetto presentato all’inizio del mandato gestionale si basava su dati e stimeche non avrebbero trovato pieno riscontro nella realtà operativa.
Tra le principali problematiche evidenziate: la vetustà delle strutture, la necessità di manutenzioni straordinarie ricorrenti e una disponibilità di risorse economiche inferiore a quanto atteso. La società riferisce inoltre di aver subito episodi di furti e danneggiamenti che avrebbero compromesso l’attività operativa.
Le proposte presentate all’amministrazione
Gestioni Cimiteriali dichiara di aver avanzato, già nei primi mesi di attività, proposte di revisione contrattuale mirate a garantire la sostenibilità del servizio nel lungo periodo. Tra queste figurano:
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l’adozione di un piano regolatore cimiteriale,
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l’aggiornamento dei regolamenti comunali,
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la rimodulazione del cronoprogramma degli investimenti su un arco di 20 anni.
Secondo la società, tali proposte non avrebbero trovato accoglimento da parte del Comune.
L’avvio dell’azione legale
Alla luce della risoluzione anticipata del contratto, Gestioni Cimiteriali ha affidato all’avvocato Giovanni Ligato, del foro di Prato e patrocinante in Cassazione, il mandato per impugnare formalmente il provvedimento e per procedere con la richiesta di risarcimento danni per “lucro cessante e danno emergente”.
Nel comunicato si precisa che la richiesta economica è stata quantificata in oltre 1.500.000 euro, cifra che potrà variare in funzione degli sviluppi della controversia in sede giudiziale.