Hiv e salute mentale: lo studio Neuro-Insti coinvolge Aou Alessandria
Analizzati quasi 3mila pazienti in 25 centri italiani per valutare la sicurezza neurologica dei farmaci
ALESSANDRIA – Migliorare la qualità della vita delle persone con HIV passa anche attraverso l’attenzione alla salute mentale. È questo uno dei principali messaggi emersi dallo studio Neuro-Insti, condotto dal gruppo Cisai e pubblicato su Bmc Infectious Diseases, che ha coinvolto anche la Struttura Complessa di Malattie Infettive dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Alessandria.
Un’analisi su quasi 3mila pazienti in Italia
Lo studio Neuro-Insti ha preso in esame 2922 soggetti in terapia con inibitori dell’integrasi (Insti), una delle classi di farmaci antiretrovirali oggi più utilizzate. La ricerca è stata effettuata nell’ambito del progetto nazionale Scolta, attivo in 25 centri italiani, ed è stata coordinata localmente dalla dottoressa Eleonora Sarchi, dirigente medico presso la SC di Malattie Infettive, diretta dal Dott. Cesare Bolla.
Eventi neuropsichiatrici rari ma da monitorare
Secondo i dati raccolti, gli effetti collaterali neuropsichiatrici gravi sono risultati rari – circa 1 o 2 casi ogni 100 persone/anno – e le sospensioni della terapia per tali motivi sono ancor più infrequenti. Tuttavia, lo studio ha evidenziato un maggiore rischio di disturbi come insonnia, ansia o depressione in pazienti con fragilità pregresse, in particolare chi ha comorbilità psichiatriche, fa uso di droghe per via endovenosa o assume abacavir in concomitanza.
Differenze tra i farmaci Insti
Tra i medicinali analizzati, Raltegravir ha mostrato la maggiore incidenza di eventi avversi, mentre Bictegravir si è distinto per un profilo di sicurezza migliore, risultando una scelta preferenziale nei soggetti vulnerabili.
Una medicina sempre più personalizzata
I risultati dello studio Neuro-Insti confermano l’importanza di scelte terapeutiche personalizzate, orientate non solo all’efficacia virologica, ma anche al benessere psichico del paziente. La ricerca si inserisce nelle attività del Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione (Dairi), diretto dal dottor Antonio Maconi, che sostiene progetti multidisciplinari ad alto valore scientifico.