A26, spiraglio per l’alleggerimento dei cantieri tra luglio e agosto
C'è il programma delle chiusure per la settimana
OVADA – «I mesi di luglio e agosto saranno liberi da cantieri». Così la Regione Liguria qualche giorno va ha voluto aprire alla speranza il cuore di tanti automobilisti che ogni giorno percorrono la A26 tra il casello di Ovada e Genova. Veri e propri viaggi della speranza in un tunnel, che si è aperto nel 2019 e che a sei anni di distanza mostra ancora solo una flebile luce. Cantieri infiniti, deviazioni per i lavori concordati da Aspi e dal Ministero delle Infrastrutture hanno generato la grave crisi di mobilità tra due territori da sempre interconnessi per ragioni economiche.
Ne fanno le spese tutti i giorni le imprese ma anche i privati cittadini. Il 2025 doveva essere, secondo gli annunci fatti da Aspi, l’anno della progressiva dismissione di tutti i cantieri. Per ora l’unico dato di fatto è costituito da disagi ricorrenti. Non c’è dubbio che in questi anni il disagio sia stato forte. L’indirizzo sviluppato da Regione Liguria è stato quello di salvare il salvabile tutelando gli spostamenti dei vacanziari tra Piemonte, Lombardia e Liguria. E così il peso più rilevante è stato scaricato su aziende che ogni giorno scontano il deficit di competitività determinato dalla complessità degli spostamenti e dell’effetto registrato sui costi.
Aree disagiate
Aspi spiega che nel giro di «poche settimane» saranno smantellati i cantieri che impattano maggiormente sulla rete. Non è però specificata una data. Proprio l’A26 sembrerebbe l’arteria più interessata da questo processo. Ogni giorni i cantieri procedono, ad eccezione dei fine settimana, secondo quanto concordato a conclusione della fascia di tutela concordata per il periodo dei principali ponti primaverili.
Lo spiraglio realmente positivo tra Ovada e Masone è la conclusione dei lavori registrata su alcune delle galleria dove sono stati realizzati gli interventi di recupero più significativi. Nel contempo a cavallo del confine tra le due regioni rimane difficile spostarsi anche nelle ore notturne. Il tratto compreso tra Predosa e Masone è di norma chiuso dalla 21 di lunedì e mercoledì alle 5 dei giorni successivi. Dalle 22 alle 6 è impossibile utilizzare il tratto tra il casello della Valle Stura e l’innesto in A10. In direzione opposta l’A26 non è utilizzabile tra il bivio dell’A10 e lo svincolo di Predosa nelle serate di martedì e giovedì, dalle 22 fino alle 6 del giorno successivo. Un vero e proprio labirinto per gli automobilisti spesso costretti a ripiegare sulla viabilità ordinaria che sconta carenze e problemi.
Aspi nel frattempo continua a lavorare anche sul viadotto Gargassa, in prossimità dell’abitato di Rossiglione. La carreggiata nord sarebbe stata terminata, l’intervento su quella sud si svilupperà dal mese di ottobre. L’autunno quindi non sarà del tutto privo da intoppi. Gli appelli a una progressiva riduzione dei cantieri sono stati lanciati da tutti i sindaci dei comuni toccati dall’A26 a tutela dei loro cittadini.
Qualche problema nei prossimi mesi sarà registrato anche nel tratto piemontese dell’A26 «A partire dal 25 agosto, e per circa due mesi, – ha chiarito Regione Piemonte qualche giorno fa – verrà avviato un nuovo cantiere in corrispondenza del ponte Orba, in prossimità di Ovada, anche in questo caso con il mantenimento di due corsie per senso di marcia».