Alessandria, prima riunione della Commissione De.C.O.: via al censimento delle eccellenze locali
Dal rabaton al salamino della Fraschetta, l’amministrazione comunale rilancia la Denominazione Comunale d’Origine per promuovere identità, tradizione e sviluppo turistico
ALESSANDRIA – Il marchio De.C.O.-Denominazione Comunale di Origine nasce con la Legge 142 del 1990 come strumento affidato ai Comuni. Obiettivo, riconoscere e valorizzare prodotti agroalimentari, ricette, manufatti e saperi che raccontano l’identità di un territorio. E, con il regolamento promosso dall’Anci nel 2002, si è dato slancio a questa iniziativa. Che mette al centro il patrimonio immateriale delle comunità, in risposta alla crescente omologazione dei gusti e delle culture locali.
«La De.C.O. sottolinea il forte legame tra prodotto e luogo di origine – spiega il vicesindaco Giovanni Barosini -. E ci consente di proteggere, promuovere e tramandare le nostre eccellenze. Che siano piatti tradizionali, saperi artigiani o elementi della cultura popolare». Barosini evidenzia inoltre l’importanza del nuovo strumento deliberativo: la Commissione Consultiva, incaricata di valutare nuove proposte per l’inserimento nel registro De.C.O. della città di Alessandria.
La Commissione Consultiva: competenze e missione
Istituita con Decreto Sindacale, la Commissione è composta da sei membri altamente qualificati:
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Mauro Pigazzi (Ascom-Confcommercio).
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Manuela Ulandi (Confesercenti).
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Piercarlo Albertazzi (Slow Food).
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Luigi Bruni (gastronomo).
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Beppe Sardi (chef).
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Luciano Fenile (esperto in materia).
I componenti operano a titolo gratuito e la loro attività potrà essere estesa in futuro con ulteriori nomine per approfondimenti o nuovi inserimenti. La Commissione esprimerà pareri da sottoporre alla Giunta Comunale tramite proposta del vicesindaco.
Quattro prodotti già riconosciuti: il gusto autentico di Alessandria
Ad oggi, il Comune di Alessandria ha già riconosciuto quattro specialità gastronomiche tradizionali:
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Rabaton di Litta Parodi.
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Salamino di Vacca della Fraschetta.
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Agnolotto di Alessandria.
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Focaccia dolce di Alessandria.
Queste De.C.O. rappresentano l’autenticità della cucina popolare alessandrina, legata a precise aree del territorio e a tecniche tramandate da generazioni. A differenza delle certificazioni europee come Dop, Igp e Stg, la De.C.O. non ha una valenza commerciale sovranazionale, ma si distingue per il forte radicamento locale. È il Comune stesso a certificare il legame tra prodotto e comunità. Questo ne fa uno strumento di orgoglio civico, marketing territoriale e conservazione delle tradizioni, utile anche per sviluppare nuove opportunità turistiche.
Prossimo appuntamento: il marocchino
La prossima riunione della Commissione si terrà il 16 luglio e affronterà la candidatura del “Marocchino di Alessandria”, tipica bevanda della tradizione cittadina che aspira a diventare nuovo simbolo De.C.O.. Un ulteriore passo per raccontare e tutelare il patrimonio immateriale della città, restituendo centralità ai gesti e ai sapori che la rendono unica.