Barosini: “Piano socio-sanitario? Servono trasparenza, dati e risposte concrete”
Il vicesindaco chiede alla Regione un quadro aggiornato sui servizi di Aou Al e Asl AL: “La città si fa portavoce dei bisogni dei cittadini, ma occorre una collaborazione strutturata”
ALESSANDRIA – “Alessandria ha sempre avuto un ruolo di qualità nei servizi alle persone fragili. Ma oggi, anche a causa della pandemia e delle gravi carenze di personale sanitario, ci troviamo in una fase critica. I cittadini si rivolgono al Comune come ultimo interlocutore. E noi, per poter dare risposte, abbiamo bisogno di conoscere a fondo ciò che accade dentro le aziende sanitarie”.
Con queste parole, il vicesindaco e assessore ai Rapporti con Aou Al e Asl Al, Giovanni Barosini, ha illustrato i contenuti del contributo formale inviato alla Regione Piemonte per la redazione del nuovo Piano socio-sanitario. Un documento dettagliato che include richieste specifiche e dati aggiornati, riferiti tanto all’Azienda Ospedaliero-Universitaria quanto all’ASL territoriale.
“Senza numeri reali, non possiamo programmare le nostre risorse”
“Serve una condivisione strutturata e regolare di informazioni. Dobbiamo sapere quali sono i tassi di occupazione dei reparti, i tempi di attesa per ricoveri programmati in geriatria, oncologia, pneumologia, infettivologia. Chiediamo la pianta organica completa, i posti vacanti, il numero di gettonisti, i tempi di copertura degli organici”.
“Sono dati fondamentali anche per rispondere con responsabilità ai cittadini che ci pongono domande quotidiane sui servizi, dalle visite oncologiche ai percorsi riabilitativi. E vogliamo conoscere – per tipologia e tempi – anche le liste d’attesa per gli esami di laboratorio, sia a pagamento che gratuiti, intra o extra moenia. Un punto centrale è anche l’attività del reparto di emergenza psichiatrico: vogliamo capire come funziona e in quali condizioni opera”.
“Sull’Asl serve un focus forte su Rsa e assistenza domiciliare”
“Le nostre richieste si estendono anche all’Asl Al. Vogliamo dati certi sul numero e sulla qualità degli interventi domiciliari, sulle ore medie per utente, sul personale coinvolto, sulle forme contrattuali. Sulle Rsa chiediamo i numeri effettivi dei posti letto attivati, i tempi medi di attesa, gli utenti in lista, le risorse stanziate dalla Regione. Serve chiarezza anche sul futuro – dice Barosini – Qual è la previsione per il 2025? Aumenteranno i posti a disposizione o diminuiranno? E con quali effetti per gli alessandrini?”
“Un altro aspetto essenziale è la medicina di base. Quanti medici operano ad Alessandria e nel Distretto? Qual è il loro rapporto pazienti per capita? Quanti cittadini sono scoperti rispetto ai parametri teorici? Lo stesso discorso vale per i pediatri”.
“Dai pensionati proposte concrete, da valorizzare nel Piano”
Il vicesindaco non si ferma: “Abbiamo raccolto anche le indicazioni delle rappresentanze sindacali dei pensionati e le facciamo nostre. Chiediamo un sistema di trasporto pubblico sanitario efficiente, che colleghi ospedali, Asl e case di cura ai centri zona. E chiediamo piena attuazione della legge 33/2023 per il sostegno alla non autosufficienza, in un contesto di popolazione sempre più anziana. Non possiamo ignorare altri ambiti strategici come la salute mentale, gli interventi per i minori e il rafforzamento dei consultori familiari e ginecologici”.
“Propongo perciò di introdurre nel Piano una sezione sui Centri di Salute Mentale – aggiunge Barosini -. Con percorsi mirati per le persone senza fissa dimora con disagio psichiatrico, in raccordo con i servizi sociali. È un problema che sta crescendo anche da noi e non possiamo più eluderlo. Mentre, in tema di abitare, dobbiamo iniziare a pensare a soluzioni flessibili, temporanee, differenziate rispetto all’offerta Erp o Aslo. Serve una nuova progettazione, fondata sulla reale capacità economica e sulla composizione dei nuclei. Sono richieste nascono da un’analisi attenta del contesto alessandrino, ma credo possano essere utili anche per altri territori piemontesi. Vogliamo una sanità più vicina, efficiente, trasparente. Per questo serve collaborazione, confronto, verità sui numeri e volontà condivisa di migliorare”.