Sicurezza in acqua, il pesciolino Salvo guida la prevenzione degli annegamenti
Lanciata dall’Istituto Superiore di Sanità e da nove Regioni italiane, tra cui il Piemonte, l’iniziativa punta a salvare vite con regole semplici e chiare rivolte a genitori e bagnanti
TORINO – L’Istituto Superiore di Sanità (Iss) ha avviato una campagna di prevenzione degli annegamenti, realizzata in collaborazione con le Regioni Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Molise, Sardegna, Toscana, Umbria, Veneto e Sicilia.
Al centro del progetto c’è un video educativo con il pesciolino Salvo, che si rivolge direttamente ai genitori per spiegare come prevenire i rischi in acqua.
Secondo i dati raccolti da Istat e Iss, in Italia ogni anno perdono la vita per annegamento circa 328 persone. Tra il 2017 e il 2021 sono stati registrati 1.642 decessi, di cui 206 tra bambini e adolescenti fino a 19 anni. I maschi rappresentano l’81% dei casi in età pediatrica, con una maggiore incidenza negli adolescenti.
Piscine domestiche e disattenzione: i pericoli più gravi
Un altro dato preoccupante riguarda le piscine private e gonfiabili, spesso teatro di incidenti gravi: il 53% degli annegamenti in piscina coinvolge bambini sotto i 9 anni.
Le cause principali? La mancanza di supervisione, la sottovalutazione dei rischi e la credibilità attribuita a falsi miti, come l’idea che un bambino in difficoltà gridi o si agiti. In realtà, l’annegamento è silenzioso e può avvenire in pochi secondi.
Consigli utili per prevenire gli incidenti
Tra le principali raccomandazioni diffuse dall’Iss:
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Fare il bagno in aree sorvegliate, con personale pronto a intervenire.
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Evitare l’ingresso in acqua con mare mosso o in presenza di correnti di ritorno.
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Prestare attenzione alla segnaletica e seguire le indicazioni degli assistenti bagnanti.
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Sorvegliare costantemente i bambini vicino a specchi d’acqua.
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Insegnare ai piccoli a nuotare e rispettare l’acqua sin da piccoli.
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Evitare tuffi dopo i pasti o un’esposizione prolungata al sole.
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Non tuffarsi da scogliere o in zone a profondità sconosciuta.
Un’educazione che salva vite
«Serve una maggiore consapevolezza – sottolineano dall’Iss – e soprattutto una supervisione continua da parte degli adulti. L’acqua è affascinante per i bambini, ma può diventare pericolosa se non controllata. Educare alla sicurezza acquatica e insegnare a nuotare sono due strumenti fondamentali per evitare tragedie».