Il Tribunale rischia la paralisi se i precari non verranno confermati
Cronaca
Monica Gasparini  
1 Luglio 2025
ore
18:47 Logo Newsguard
Alessandria

Il Tribunale rischia la paralisi se i precari non verranno confermati

Le organizzazioni sindacali preannunciano battaglia. Questa mattina assemblea a Palazzo di Giustizia in corso Crimea

ALESSANDRIA – Il Tribunale fa quadrato supportando la “stabilizzazione di tutti i precari”.

Per qualche ora, questa mattina (1° luglio), l’aula della Corte d’Assise ha cambiato volto ospitando l’assemblea con presidio. Perché le organizzazioni Fp Cgil, Uil Pa e Usb Pi, “accogliendo gli appelli dei precari, proseguono il percorso di mobilitazione”.

Ad un anno dalla scadenza dei contratti dei precari Pnrr al Ministero di Giustizia e a 6 mesi dall’approvazione della prossima legge di bilancio, che dovrà individuare le risorse per la stabilizzazione, i sindacati ritengono di dover rilanciare con forza la mobilitazione per chiedere la stabilizzazione di tutti i 12 mila attualmente in servizio in Italia.

La stabilizzazione di solo una parte del personale attualmente in servizio, come nelle intenzioni del Governo, penalizzerà migliaia di lavoratrici e lavoratori, scrivono i sindacalisti, che presto potrebbero rimanere disoccupati, ma anche il personale in servizio a tempo indeterminato “che sarà ulteriormente sfruttato, e il sistema giustizia nel suo complesso.

La lotta dei lavoratori della giustizia

Le due giornate di assemblea e presidi unitari sono state il momento per “chiamare a raccolta tutti coloro che hanno intenzione di sostenere la lotta dei lavoratori della giustizia per migliorare la propria condizione, a partire dalle necessarie tutele e garanzie occupazionali”.

“La data di oggi è estremamente significativa – spiegano i sindacalisti –  poiché segnerà, tra un anno, il primo giorno di disoccupazione di seimila dipendenti in Italia e della metà di quelli del Tribunale di Alessandria. E’ necessaria la stabilizzazione di tutto il personale precario del Ministero della Giustizia, senza esclusioni. Sono venuti in aula anche il presidente del Tribunale, Paolo Rampini, della presidente di Sezione Civile Antonella Dragotto e della presidente di Sezione Penale Maria Teresa Guaschino“.

Il presidente Rampini: “La macchina della giustizia non ce la fa più”

Una Giustizia giusta non può che passare anche attraverso una macchina ben oliata, funzionante, in grado di dare risposte alla collettività. Tutto questo non si può ottenere se il motore dei Tribunali non funziona a pieno ritmo. E quello di Alessandria segue, purtroppo, il trend generale italiano.

«La macchina della Giustizia – aveva affermato il presidente del Tribunale alessandrino, Paolo Rampini in un’intervista rilasciata la nostro giornale – non ce la fa più, bisognerebbe dare una robusta ristrutturazione portando nuove risorse». Invece, le previsione sono funeste.

I fari, in questo momento, si accendono anche sulla figura degli addetti all’ufficio per il processo (Upp). Se non interviene la stabilizzazione di tutti, aveva precisato Rampini, “chiudiamo: «Non basta stabilizzarne un po’ come ha promesso il Governo, ma tutti. Ma, al momento la previsione di legge è di confermarne solo una parte».

Le organizzazioni sindacali e il personale a rischio intende dare battaglia. E non è escluso che in prossimità dell’approvazione della legge di Bilancio si proceda con delle astensioni al lavoro.

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