Sospendere il divieto di utilizzo dell’urea: l’appello di Coldiretti
L’associazione sollecita un quadro normativo chiaro sul biodigestato
TORINO – Coldiretti Piemonte ha lanciato un appello al Ministero dell’Agricoltura affinché venga sospeso il divieto di utilizzo dell’urea, previsto a partire dal 1° gennaio 2027, almeno fino alla definizione di regole certe sull’uso dei fertilizzanti organici come il digestato da biogas.
L’intervento arriva in risposta alle misure delineate nel Piano d’azione per il miglioramento della qualità dell’aria, che secondo l’associazione agricola rischiano di danneggiare seriamente il settore.
Le criticità del divieto di utilizzo dell’urea
Secondo Coldiretti, la limitazione sull’urea è stata introdotta senza una valutazione scientifica esaustiva sull’impatto reale delle emissioni. La pratica agricola moderna consente infatti l’impiego dell’urea in modo sostenibile, attraverso tecniche di somministrazione mirata che evitano la dispersione del composto e ne garantiscono l’assorbimento nei cicli biologici delle coltivazioni.
L’alternativa sostenibile del digestato
Un’alternativa valida, sottolinea l’associazione, è rappresentata dai fertilizzanti organici, tra cui spicca il digestato, sottoposto a iniezione nel suolo, tracciabilità dei processi e dosaggi controllati. Tuttavia, anche per questi prodotti manca un quadro regolatorio definitivo, lasciando agricoltori e imprese in un’incertezza normativa dannosa per gli investimenti.
La posizione di Coldiretti
“Manca ancora un quadro normativo chiaro: il decreto è fermo in attesa di ulteriori valutazioni scientifiche – spiegano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale –. Prima di introdurre qualsiasi forma di divieto, servono regole certe per tutti i fertilizzanti”.
La priorità, secondo Coldiretti, è tutelare la sostenibilità economica e ambientale dell’agricoltura, già fortemente impegnata nel percorso di decarbonizzazione europeo.