“Gestione sosta, affidamento diretto opaco e famiglie abbandonate: ora Abonante si assuma la responsabilità”
Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Per Alessandria contestano l’affidamento a Gestopark e chiedono una commissione consiliare urgente: “La trasparenza è un dovere, non un'opzione”
ALESSANDRIA – “La questione dei servizi di sosta e trasporto scaduti il 30 giugno rappresenta una delle pagine più critiche per la nostra città”. A dichiararlo sono i gruppi consiliari di Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Per Alessandria. Che puntano il dito contro il Comune e il sindaco Giorgio Abonante per le modalità con cui è stato affidato il nuovo servizio e per la mancata tutela dei lavoratori.
“Trentasei dipendenti di Amag Mobilità hanno perso il posto e si ritrovano oggi senza alcuna certezza per il proprio futuro. – si legge nel documento – Nel frattempo, il Comune ha proceduto all’affidamento diretto del servizio di gestione sosta alla società Gestopark Srl per un importo di oltre 170.000 euro IVA inclusa. Un’operazione che secondo i gruppi di opposizione “solleva interrogativi pesantissimi sul piano della legittimità e della responsabilità politica”.
L’anomalia dell’annuncio e il ribasso minimo
“La documentazione ufficiale – prosegue la nota della minoranza – dimostra che Gestopark pubblicava un bando per la selezione di personale già il 16 giugno. Quando la procedura Sintel risultava formalmente avviata solo il 25 giugno, con determina di aggiudicazione datata 1° luglio.“Un fatto che rende evidente che l’operatore era già a conoscenza dell’esito -scrivono le forze di opposizione – minando la credibilità dell’intera procedura”.
!L’importo dell’affidamento è stato definito in 139.486 euro, appena 514 euro sotto la soglia che avrebbe imposto una procedura negoziata con almeno cinque operatori. Anche il ribasso offerto è stato simbolico: solo lo 0,01%, pari a 13 euro. “È evidente la volontà di evitare ogni confronto competitivo”, accusano i consiglieri. Che proseguono: “Nei documenti, non risulta traccia di altri operatori interpellati, né di criteri oggettivi di valutazione o di garanzie fideiussorie a tutela dell’amministrazione pubblica. Il contratto prevede incassi mensili e una durata di sei mesi, ma non impone meccanismi di salvaguardia in caso di inadempienza, con un potenziale danno erariale per il Comune”.
“Se il Tar Piemonte – si legge ancora – ha respinto la sospensiva cautelare del ricorso di Amag Mobilità per garantire la continuità del servizio, è altrettanto chiaro che non è entrato nel merito della legittimità della procedura. Che sarà esaminata nell’udienza del 15 ottobre. La discussione è tutt’altro che chiusa”.
Richiesta di trasparenza e assunzione di responsabilità
La minoranza così conclude: “Mentre decine di famiglie affrontano un licenziamento collettivo, Abonante ha abbandonato il tavolo proprio nel momento in cui avrebbe dovuto esercitare il suo ruolo di mediatore e garante delle istituzioni”.
Nel mirino anche le recenti dichiarazioni del Comune, che invita Amag Mobilità a ritirare il ricorso: “Senza un atto coerente, come la richiesta di dimissioni del Presidente Amag Mobilità – nominato dallo stesso sindaco – queste parole sono pura retorica”.
I gruppi consiliari concludono chiedendo la convocazione urgente di una commissione consiliare: “Vogliamo discutere ogni passaggio di questa vicenda e valutare la trasmissione della documentazione completa agli organi di controllo. Non è polemica sterile, ma un atto dovuto verso la città, i lavoratori e il principio di trasparenza nella gestione pubblica”.