Indagine Cgil all’Aou Al: “Orgogliosi, ma servono tutele”
Al questionario hanno risposto 645 lavoratori: emergono dedizione e professionalità, ma anche carichi eccessivi, mancato riconoscimento e bisogno di confronto
ALESSANDRIA – L’indagine promossa dalla Funzione Pubblica CGIL di Alessandria ha raccolto il punto di vista di oltre 600 professionisti del comparto sanitario dell’Aou Al, restituendo un quadro chiaro e articolato delle condizioni di lavoro attuali. Da un lato, emerge una forte passione per la professione, con senso di appartenenza e dedizione; dall’altro, pesano stress cronico, carichi eccessivi, scarsa valorizzazione e difficoltà nei rapporti con i superiori.
Secondo Vincenzo Costantino, funzionario della Funzione Pubblica CGIL, “non è una critica all’Azienda, ma un’azione costruttiva: il sistema si regge sul sacrificio dei lavoratori e serve un cambio di passo, anche a livello regionale”. La richiesta è di aprire tavoli di confronto e valorizzare davvero le competenze, partendo anche dal ricambio generazionale.
Sanità, orgoglio ma non martirio
Anche Giovanni Marigliano (Rsu) sottolinea come “chi lavora in sanità lo fa per vocazione, ma non dev’essere martirio”. Denuncia le condizioni difficili, i carichi insostenibili e il contratto “simile a un nuovo cottimo”. A ciò si aggiunge la necessità urgente di assunzioni, valorizzazione del welfare aziendale e investimenti infrastrutturali, come “l’adeguamento dell’ospedale ai tempi moderni”.
Un segnale da non ignorare
Franco Armosino, segretario provinciale CGIL, parla di “elementi sorprendenti”: a colpire è la passione che i lavoratori mettono nel loro ruolo, nonostante le difficoltà. Ma lo stress lavorativo incide ormai pesantemente anche sulla vita familiare. “Un dato nuovo e preoccupante – spiega – che richiede attenzione”.
Obiettivi futuri: benessere, confronto, riconoscimento
Il sindacato porterà ora i risultati in direzione generale. L’obiettivo è chiaro: migliorare il benessere psicofisico e sociale dei lavoratori attraverso proposte concrete, ascolto e confronto. I margini per intervenire ci sono, ma serve volontà politica e gestionale per costruire un sistema sanitario davvero sostenibile e rispettoso di chi ogni giorno lo fa funzionare.
Maggiori dettagli sull’edizione de Il Piccolo di venerdì 4 luglio