Ceresole Reale: muore centauro dei 'Caschi Matti', ferita la compagna acquese
ALESSANDRIA - Il rombo della moto e la vita di Alessandro Bellini, imprenditore 54enne di Cambiano, si sono spenti contro…
ACQUI TERME – Per Alessandro Bellini, 54 anni, il motociclista morto domenica scorsa in un terribile incidente lungo la galleria di Ceresole Reale, è il momento dell’addio. Domani, sabato 5 luglio alle 11.30, nella chiesa parrocchiale di Cambiano, verrà celebrato il funerale.
“Caro Alessandro… la tua Cristina e tutti noi dei Caschi Matti ti porteremo sempre nel cuore”: così il mondo alessandrino, astigiano e torinese dei motociclisti rende omaggio a uno dei suoi centauri. A un componente di questa grande famiglia.
Ceresole Reale: muore centauro dei 'Caschi Matti', ferita la compagna acquese
ALESSANDRIA - Il rombo della moto e la vita di Alessandro Bellini, imprenditore 54enne di Cambiano, si sono spenti contro…
Saranno in tanti, lì, domattina. Magari qualcuno lo saluterà con il rombo della moto. La grande passione di Alessandro. Ci sarà Cristina Coretto, 51enne di Acqui Terme, la sua compagna. È ancora ricoverata al Cto di Torino per le ferite riportate in quella drammatica caduta, ma sarà accanto “al suo Alessandro”. Ha ottenuto un permesso dai medici del Centro Traumatologico che l’hanno in cura.
“È una favola interrotta, la nostra“, racconta Cristina. Il tono della sua voce si accende quando parla di Alessandro, sembra di vederla sorridere. È l’espressione dell’amore che provavano uno per l’altra. Ed è stato così anche nel loro ultimo giorno insieme. Alessandro e Cristina, come mostra la foto che pubblichiamo, sono allegri, scherzosi e felici davanti al cartello che indica la cima del Colle del Nivolet, a 2.612 metri.
Il loro sogno si è spezzato lungo la strada del rientro. Sarà difficile per la 51enne acquese dimenticare i momenti che hanno preceduto la tragedia. Il muro della galleria che si avvicina sempre di più e il tempo che fugge via. Senza poter dire più nulla. Senza più potersi stringere in un ultimo tentativo di evitare il peggio.
“Ho sentito la moto sobbalzare e ho visto il muro avvicinarsi – ricorda -. Non avevo paura, sapevo che Alessandro era esperto, prudente. Nessuna manovra azzardata, mai. Poi quel volo…”. È successo qualcosa in quel punto. Forse un malore, improvviso. Ma è anche possibile che un avvallamento della strada, già causa di altri gravissimi incidenti, abbia tradito il centauro. Stabilire cosa possa essere successo sarà ora compito dei Carabinieri.
Dimenticare quella domenica sarà impossibile, ma saranno i momenti vissuti insieme a scaldare il cuore e a strappare un sorriso. A lenire, poco alla volta, il dolore. “Bastava guardarci – spiega Cristina dal letto d’ospedale – per capire il sentimento puro che ci univa, la dolcezza. Eravamo una cosa sola e tutto questo ci è stato portato via. Avevamo tanti progetti, ma è mancato il tempo. Questo è straziante”.
Il dolore fisico dei traumi subiti nella caduta ora si fanno sentire, ma “ciò che devasta è la sua perdita“, sussurra la 51enne. E, allora, Cristina apre le immagini sul cellulare: “Allargo il suo viso e sembra proprio che sia ancora qui a guardarmi. Come sempre“.