Agente ustionato da un detenuto nel carcere di Alessandria
Il carcere 'Cantiello e Gaeta' di Alessandria
Cronaca
9 Luglio 2025
ore
10:07 Logo Newsguard
L'accaduto

Agente ustionato da un detenuto nel carcere di Alessandria

La denuncia dell'Osapp: lanciato un secchio d’acqua bollente contro un poliziotto

ALESSANDRIA – Un nuovo grave episodio di violenza in carcere ha scosso la Casa Circondariale “Cantiello e Gaeta”, dove nel tardo pomeriggio di lunedì 7 luglio 2025 un agente della Polizia Penitenziaria è stato aggredito da un detenuto con un secchio di acqua bollente, riportando ustioni gravi alle gambe.

Secondo quanto riferito dal sindacato OSAPP, il detenuto, ristretto nella sezione 3B e condannato per reati comuni, avrebbe reagito in modo violento dopo aver sostenuto – senza alcun fondamento – di dover essere scarcerato per fine pena. Nel corso dell’alterco, ha lanciato contro il poliziotto un secchio d’acqua bollente, colpendolo agli arti inferiori.

L’agente è stato ricoverato all’Ospedale di Alessandria, dove ha trascorso la notte con bende compressive e in attesa di un intervento da parte del chirurgo plastico. È stato dimesso l’8 luglio con una prognosi di 15 giorni, salvo complicazioni.

OSAPP: “Serve una risposta urgente”

A denunciare la gravità dell’accaduto è il segretario generale dell’OSAPP, Leo Beneduci, che parla di “ennesimo episodio di feroce violenza” e di un sistema penitenziario ormai al collasso. Secondo il sindacato, il problema va ben oltre il sovraffollamento e l’aumento dei suicidi, spesso considerati le uniche cause del degrado carcerario. A emergere, invece, sarebbero traffico interno di droga e farmaci, disagio psichico e assenza di strumenti adeguati per il personale.

“Le carceri italiane sono diventate un concentrato di sopraffazione e degrado umano – afferma Beneduci – e il mercato interno di stupefacenti, in alcuni casi alimentato dagli stessi farmaci somministrati dai sanitari, è fuori controllo.”

Il sindacalista punta il dito anche contro il traffico illegale di telefoni cellulari e il ruolo delle associazioni criminali presenti nei circuiti ad Alta Sicurezza, che avrebbero una forte influenza sulla popolazione detenuta comune.

Emergenza nazionale

Nella nota diffusa dall’OSAPP, si sottolineano anche le gravi carenze di organico, la formazione inadeguata del personale e la gestione improvvisata da parte dell’Amministrazione Penitenziaria. Una situazione che – denuncia Beneduci – spinge molti agenti alla dimissione dal Corpo, da Sanremo a Genova, da Aosta a Vercelli, da Cuneo a Torino.

L’organizzazione sindacale lancia quindi un appello al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, chiedendo che l’emergenza penitenziaria venga riconosciuta come emergenza nazionale e affrontata con provvedimenti urgenti e risolutivi.

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