Missione in Iraq, alessandrini incarcerati ed espulsi
La delegazione di 11 attivisti, guidata da Antonio Olivieri, è stata fermata e trattenuta in carcere a Mosul nonostante i visti regola
ALESSANDRIA – Movimentata missione in Iraq per la delegazione dell’associazione Verso il Kurdistan, guidata dall’alessanrino Antonio Olivieri.
L’intento, anche stavolta, era quello di sostenere il popolo ezida, vittima di un genocidio da parte dell’Isis nel 2014.
L’ospedale in Iraq
Il gruppo, composto da 11 volontari – con Olivieri anche le alessandrine Lucia Giusti e Carla Gagliardini, vicepresidente dell’Anpi provinciale – era giunto il 24 maggio con l’obiettivo di visitare un presidio sanitario e sostenere la costruzione di un ospedale con un primo stanziamento di 70mila dollari.
Tuttavia, già il giorno dopo, sette membri sono stati sequestrati dall’intelligence irachena, incarcerati una notte a Mosul, privati di cellulari e documenti, e accusati di sostegno al terrorismo.
“Lasciate il Paese”
Lo stesso trattamento è stato riservato anche agli altri quattro membri della delegazione, poi liberati, ma espulsi senza documentazione ufficiale. «Abbiamo dovuto lasciare il Paese in anticipo, sostenendo anche le spese per il ritorno», ha dichiarato Olivieri.
La missione umanitaria in Iraq si è dunque conclusa tra interrogatori e carcere, ma l’associazione non intende fermarsi: «Continueremo a sostenere gli ezidi e l’Amministrazione autonoma di Shengal».
La vicenda in Parlamento
La vicenda ha attirato anche l’attenzione delle istituzioni italiane: l’onorevole Laura Boldrini ha presentato un’interrogazione al ministro degli Esteri per chiarire la posizione del Governo sui fatti accaduti.