Camminare tra le acque e i boschi della Val Sangone, sui passi di Augusto Monti
Anna Maria Bruno guida gli escursionisti in un itinerario che racchiude sia un luogo che una storia. Ecco curiosità e consigli per un’esperienza unica
GIAVENO – Come ogni venerdì, Anna Maria Bruno ci guida alla scoperta di sentieri, borghi e paesaggi unici con la nuova rubrica Cammina Piemonte. Un appuntamento settimanale dedicato a chi ama camminare e vuole esplorare il territorio con uno sguardo attento alla natura, alla storia e alle tradizioni locali.
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L’esperienza di oggi è dedicata alla scoperta della Val Sangone.
Nelle giornate estive, non c’è nulla di più rigenerante che seguire il corso di un torrente immersi nella frescura del bosco. È quello che accade lungo il sentiero dedicato ad Augusto Monti, scrittore, antifascista e insegnante – tra i suoi allievi spiccano nomi come Cesare Pavese, Leone Ginzburg e Gian Carlo Pajetta – che trascorse molte estati nel piccolo borgo di Cordria, in Val Sangone.
Dove siamo? A Giaveno, alle porte di Torino
Lunghezza del percorso: poco più di 8 km
Dislivello: 300 m in salita, 272 m in discesa
L’inizio del sentiero
Si parte dalla borgata Mollar dei Franchi (579 m), dove è presente un parcheggio. Si sale per circa 200 metri sulla provinciale e si imbocca sulla sinistra la sterrata che segna l’inizio del sentiero “Augusto Monti”, in direzione della borgata Gentina. In questo primo tratto, come in altri lungo il percorso, si possono leggere brani tratti dal libro Val d’Armirolo, ultimo amore.
Dentro il bosco e lungo il torrente
Giunti al punto in cui si trova sulla sinistra della via una fontana si dovrà proseguire superando la sbarra del sentiero che piega a sinistra e ci si immerge in un bosco di faggi e castagni. Il rumore del torrente Romarolo diventa via via più presente fino a raggiungere il Punt d’la Balueri, un ponte che lo attraversa. Poco dopo si incontra un masso con l’immagine della Madonna.
Al bivio successivo si tiene la destra in direzione Case Galletto. Da qui si segue la riva destra del torrente, aiutati da passerelle in legno che agevolano il cammino. Al successivo bivio, dove si incontra un ponte sulla destra, si prende invece a sinistra seguendo il segnavia rosso-bianco n. 452.
Borgate alpine e punti panoramici
Si arriva a un ponte in pietra a schiena d’asino: lo si attraversa (452 A) per raggiungere la piccola borgata Case Galletto. La mulattiera si trasforma in sterrato che sale con alcune curve ripide fino alla borgata Nanot (803 m).
Da qui si scende su asfalto fino a Provonda (769 m), si supera l’abitato e relativo cimitero, proseguendo sulla provinciale in discesa. Si lascia poi la strada per una piccola via asfaltata sulla sinistra che, con una breve salita, conduce a Case Franza (La Fransa, 763 m).
Tra prati, boschi e il ricordo di Monti
All’interno della borgata si prosegue tra le case seguendo i segnavia (attenzione: sono posti piuttosto in alto). Il viottolo attraversa orti e prati prima di inoltrarsi nel bosco, dove si scende fino a un’area pic-nic coperta, con tavolo e tettoia.
Continuando nel bosco, si segue la segnaletica che riconduce alla provinciale che si intraprende andando a destra, quindi salendo per un brevissimo tratto, si imbocca un sentierino sulla sinistra che porta alla borgata Cordria (650 m), dove Augusto Monti trascorse le sue estati.
Da Cordria si ritorna alla borgata Gentina, e da lì si ripercorre il tratto iniziale fino a Mollar dei Franchi, chiudendo così questo anello tra natura, storia e memoria.