Il Sappe: "La Penitenziaria non ce la fa più"
Il segretario Capece: "Troppi eventi critici. E gli ospedali psichiatrici giudiziari devono riaprire"
TORINO – “Una nomina positiva”. Così Vicente Santilli, segretario per il Piemonte del Sappe (Sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria), commenta l’incarico affidato da parte della Giunta regionale a Monica Formaiano come nuovo Garante regionale delle persone private della libertà personale.
Santilli descrive Formaiano come “persona preparata, concreta e realista, con un’esperienza forense che le conferisce grande competenza”. Nel suo intervento il segretario sottolinea come il nuovo Garante debba “tenere sempre a mente anche le esigenze del personale di Polizia Penitenziaria, che in Piemonte svolge il proprio servizio in condizioni spesso estreme e pericolose”.
Il rappresentante del Sappe invita inoltre la Regione a promuovere progetti di formazione e aggiornamento professionale per gli agenti. Parole di stima sono state espresse anche per l’uscente Bruno Mellano, che ha ricoperto il ruolo di Garante per undici anni.
Santilli ha evidenziato la scarsa attenzione dei media e della società sul mondo penitenziario: “Le carceri fanno notizia solo nei momenti patologici: evasioni, aggressioni, suicidi o casi eclatanti. Il lavoro quotidiano resta oscuro e invisibile”. Da qui l’appello al nuovo Garante a non dimenticare “il duro lavoro delle donne e degli uomini della Polizia Penitenziaria”.
Donato Capece, segretario generale del Sappe, ha espresso “apprezzamento” per le recenti riforme dell’Ordinamento penitenziario, sottolineando la necessità di interventi strutturali: incentivare le misure alternative alla detenzione, introdurre l’obbligo di lavoro per i detenuti anche in progetti di recupero ambientale, concedere maggiore flessibilità alla magistratura di sorveglianza e prevedere l’espulsione degli stranieri con pene inferiori ai tre anni.
Secondo Capece, queste misure potrebbero ridurre in un anno la presenza dei detenuti “di 5.000/10.000 unità a livello nazionale e di 1.500/2.000 in Piemonte”.
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