Ravetti (Pd): “Perché è stato riaperto il bando per il Parco Appennino Piemontese?”
Il vicepresidente del Consiglio regionale critica la Giunta: “Grave ignorare l’unanimità dei sindaci, serve chiarezza sulle motivazioni”.
TORINO – Perché la Giunta regionale ha deciso di riaprire il bando per la nomina del Presidente dell’Ente di gestione delle Aree Protette dell’Appennino Piemontese?
È questa la domanda posta dal vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Ravetti (Pd), che ha presentato un’interrogazione urgente per chiarire le motivazioni della decisione.
La polemica sulla rappresentatività
Ravetti ha criticato con forza l’operato della Giunta: “È palese la volontà della destra di passare sopra la testa dei sindaci del territorio, che si erano espressi all’unanimità indicando un solo nominativo, come risulta dal verbale dell’incontro svoltosi a Bosio il 16 giugno”.
Secondo l’esponente dem, l’assessore Marco Gallo avrebbe negato che ci fosse stata unanimità, ma Ravetti ribadisce che la procedura seguita aveva portato a un candidato condiviso, in linea con i requisiti di rappresentatività territoriale e competenza previsti dalla legge regionale 19/2009.
“Evidentemente non basta fare incetta di tutte le nomine possibili – ha aggiunto Ravetti –. Forse quando qualche persona non è gradita, allora si annullano i bandi e si ricomincia da capo? Un comportamento che sconcerta ancor di più, poiché a metterlo in atto è un assessore che è stato sindaco di un piccolo comune”.
Il vicepresidente del Consiglio regionale ha poi chiamato in causa il collega di Giunta Enrico Bussalino, “nostro conterraneo”, auspicando che si attivi “nel senso auspicato dai sindaci” per garantire il rispetto della volontà del territorio.