Europa Verde: “Appennino piemontese senza Presidente da sei mesi, la Giunta spieghi i motivi”
Politica
Redazione  
28 Luglio 2025
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20:33 Logo Newsguard
La proroga

Europa Verde: “Appennino piemontese senza Presidente da sei mesi, la Giunta spieghi i motivi”

Critiche al ritardo nella nomina del Presidente e del Consiglio dell’Ente di gestione: “Serve un governo collegiale per le aree protette, non una proroga a oltranza”

ALESSANDRIA – “Sei mesi non sono bastati alla Giunta regionale per nominare il nuovo Presidente e il Consiglio dell’Ente di gestione delle aree protette dell’Appennino piemontese”.

Così Europa Verde Alessandria commenta la deliberazione n.26-1402 del 21 luglio, con cui la Regione Piemonte ha prorogato per altri cinque mesi gli incarichi commissariali di quattro enti di gestione delle aree protette, tra cui quello con sede in provincia di Alessandria.

Sei mesi di commissariamento e un iter rallentato

A gennaio, la Giunta regionale aveva affidato la guida di dieci enti di gestione a Commissari con mandato temporaneo, in attesa di completare le procedure di rinnovo di Presidenti e Consigli di amministrazione, come previsto dalla legge regionale 19/2009.

Tuttavia, a luglio solo sei enti hanno visto completato l’iter, mentre per i rimanenti quattro – Appennino piemontese, Ticino e Lago Maggiore, Valsesia e Alpi Cozie – il procedimento “si è rivelato di particolare complessità sia per il numero di candidature sia per le modifiche normative intervenute”.

Gli enti di gestione delle aree protette svolgono funzioni fondamentali: tutela della biodiversità, pianificazione territoriale, sviluppo sostenibile e promozione turistica. La presenza di un Consiglio garantisce un approccio plurale e condiviso, assicurando rappresentanza dei Comuni e controllo sulle attività. Per questo Europa Verde evidenzia come la proroga del commissariamento rischi di ridurre il dibattito e il contraddittorio, anche in un contesto in cui le scelte hanno forte impatto sul territorio.

La critica: “Enti periferici lasciati indietro”

Nel comunicato, il partito ecologista osserva che “gli enti per cui non si è proceduto alla nomina delle cariche sono quelli più periferici rispetto a Torino”, sottolineando il rischio di una marginalizzazione delle aree interne. Da qui l’auspicio che “i cinque mesi aggiuntivi stabiliti dalla delibera siano sufficienti per evitare ulteriori proroghe e restituire all’Ente una piena governance collegiale”.

La vicenda apre anche un tema politico più ampio: la gestione delle aree protette in Piemonte. La legge regionale 19/2009 richiede che i Presidenti degli enti siano espressione di competenze specifiche e rappresentatività territoriale, valori che, secondo Europa Verde, solo una nomina condivisa può garantire.

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