Piano socio sanitario, Cse Sanità critica Riboldi: “Diritto alla salute non negoziabile”
TORINO – Il Piano socio sanitario 2025-2027 della Regione Piemonte entra nella fase di confronto pubblico. Ma già al primo…
TORINO – “Dopo sei lunghi anni di attesa, dover leggere il nuovo piano socio-sanitario dalle pagine dei giornali, senza che l’assessore Riboldi venga a presentarlo a Palazzo Lascaris, è incredibile”. Così i consiglieri regionali Sarah Disabato, Alberto Unia e Pasquale Coluccio (M5S Piemonte) commentano la pubblicazione del nuovo documento programmatico sulla sanità regionale.
I tre consiglieri chiedono audizioni in Commissione Sanità, coinvolgendo sindacati, ordini professionali e associazioni di categoria, per analizzare il testo definitivo. “Le misure prospettate sono condivisibili – dichiarano – ma rischiano di restare su carta: serviranno centinaia di milioni di euro per attuare il piano, altrimenti si rivelerà soltanto un libro dei sogni. Ci chiediamo dove la Giunta Cirio abbia intenzione di reperire queste risorse, visto che nelle ultime manovre di bilancio non è emerso alcun impegno particolare sul tema sanità”.
Il Movimento 5 Stelle evidenzia inoltre alcune criticità: la gestione degli ospedali Regina Margherita e Sant’Anna, per i quali il Consiglio regionale aveva già approvato un atto specifico, e il tema della salute mentale, per cui i consiglieri ribadiscono la necessità di avviare un’indagine conoscitiva.
Altra questione è il reclutamento del personale sanitario, considerato “dirimente per il futuro della sanità piemontese”, e la situazione degli anziani non autosufficienti nelle Rsa, per i quali occorre aumentare i posti letto a livello regionale.
Il M5S condivide invece l’impostazione del piano sulla medicina territoriale, sottolineando il contributo dei fondi Pnrr e del Governo Conte che hanno permesso l’avvio di oltre cento strutture tra case e ospedali di comunità, definita “una delle più grandi operazioni di edilizia sanitaria di sempre”.
“Come Movimento 5 Stelle – concludono Disabato, Unia e Coluccio – siamo convinti che questa sia la strada giusta, ma servono azioni concrete e risorse per trasformare le intenzioni in risultati”.
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