Piemonte, raccolta carta e cartone +3%: superate 317mila tonnellate nel 2024
Economia
Redazione  
30 Luglio 2025
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La crescita

Piemonte, raccolta carta e cartone +3%: superate 317mila tonnellate nel 2024

Il 30° Rapporto Comieco evidenzia un pro-capite di 74,6 kg e un tasso di intercettazione del 14,4%, tra i migliori in Italia

TORINO – La raccolta differenziata di carta e cartone in Piemonte torna a crescere: nel 2024 si registra un incremento del +3,1% rispetto all’anno precedente, per un totale che supera le 317.000 tonnellate, pari a quattro volte la capienza della Mole Antonelliana.

I dati emergono dal 30° Rapporto Annuale sulla raccolta e riciclo di carta e cartone in Italia, pubblicato da Comieco, il Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi Cellulosici. “Il pro-capite regionale, pari a 74,6 kg, si conferma superiore alla media nazionale (65,4 kg) e alla macroarea Nord (72,7 kg)” ha dichiarato Carlo Montalbetti, Direttore Generale di Comieco.

Un Piemonte virtuoso

Il tasso di intercettazione dei rifiuti cellulosici sul totale dei rifiuti urbani si attesta al 14,4%, terzo miglior risultato a livello nazionale. Nel 2024 Comieco ha gestito quasi 200.000 tonnellate di materiali cellulosici avviati a riciclo in Piemonte, riconoscendo agli oltre 1.000 Comuni convenzionati corrispettivi economici superiori ai 18 milioni di euro.

I dati provinciali

Nel dettaglio:

  • Torino: oltre 153.000 tonnellate raccolte (69,5 kg pro-capite).

  • Cuneo: più di 46.500 tonnellate (80,5 kg).

  • Alessandria: quasi 31.000 tonnellate (75,9 kg).

  • Novara: oltre 28.000 tonnellate (78 kg).

  • Verbano-Cusio-Ossola: quasi 23.000 tonnellate (oltre 100 kg).

  • Biella: oltre 13.500 tonnellate (80 kg).

  • Asti: più di 10.500 tonnellate (51,5 kg).

  • Vercelli: oltre 10.500 tonnellate (64,5 kg).

A livello nazionale, nel 2024 sono state differenziate oltre 3,8 milioni di tonnellate di carta e cartone, con un tasso di riciclo per gli imballaggi cellulosici del 92,5%, superando già oggi gli obiettivi UE fissati per il 2030. In trent’anni, l’Italia ha moltiplicato per sette la capacità di raccolta, puntando al traguardo dei 4 milioni di tonnellate annue.

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