Coldiretti: “Dazi Usa da 1 miliardo, colpiti vino e formaggi made in Italy”
Le nuove tariffe al 15% frenano l’export agroalimentare italiano e alimentano l’italian sounding
TORINO – Un danno da oltre 1 miliardo di euro per il comparto agroalimentare italiano. È la stima di Coldiretti Piemonte sull’impatto dei dazi al 15% introdotti dagli Stati Uniti sui prodotti made in Italy. Una misura che rischia di frenare una crescita costante e di alimentare il fenomeno dell’italian sounding.
Secondo i dati del Centro Studi Divulga, gli Usa rappresentano il primo mercato extra‑Ue per l’agroalimentare italiano. Nel 2024 infatti, il mercato ha sfiorato gli 8 miliardi di euro. Per il Piemonte, la quota di export verso gli Stati Uniti è pari al 13% del totale, in crescita del 3,5% e con un valore superiore ai 4,1 miliardi di euro.
Coldiretti: “Serve reazione immediata”
“La Presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen sta dimostrando una profonda distanza dai reali bisogni dell’agricoltura europea – dichiarano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale –. Dopo i tagli alla Pac, ora assistiamo a un ulteriore danno provocato da una gestione debole del negoziato con gli Stati Uniti. Serve una reazione decisa per escludere i prodotti di eccellenza dai dazi e sostenere le filiere più colpite”.
Il nuovo accordo penalizza prodotti simbolo del made in Italy e del made in Piemonte. Come vino e formaggi, che hanno conquistato il mercato statunitense grazie a qualità, tracciabilità e legame con il territorio.
Il rischio, avverte Coldiretti, è un calo delle vendite e una crescita dell’italian sounding, con gravi ricadute su produttori, lavoratori e consumatori.