Nelle terre del Gorzente: un anello tra boschi, laghi e crinali
Società
Anna Maria Bruno  
1 Agosto 2025
ore
08:03 Logo Newsguard
Consigli per il weekend

Nelle terre del Gorzente: un anello tra boschi, laghi e crinali

Anna Maria Bruno guida gli escursionisti in un itinerario che racchiude sia un luogo che una storia. Ecco curiosità e consigli per un’esperienza unica

PONTE NESPOLO – Come ogni venerdì, Anna Maria Bruno ci guida alla scoperta di sentieri, borghi e paesaggi unici con la nuova rubrica Cammina Piemonte. Un appuntamento settimanale dedicato a chi ama camminare e vuole esplorare il territorio con uno sguardo attento alla natura, alla storia e alle tradizioni locali.

Iscrivendoti alla newsletter, ogni venerdì riceverai direttamente nella tua casella email un nuovo percorso da scoprire, con dettagli utili, curiosità e consigli per un’esperienza autentica tra le meraviglie del Piemonte.

Iscriviti ora alla newsletter Cammina Piemonte

L’esperienza di oggi è dedicata alla scoperta del Parco delle Capanne di Marcarolo.

Laghi-Gorzente

Foto Archivio Ente di gestione Aree protette Appennino piemontese

Questa settimana il nostro “viaggio” si sposta nel territorio del Parco delle Capanne di Marcarolo su un percorso ad anello di quasi 15 km, con un dislivello di circa 420 m, che tocca il corso del torrente Gorzente, che incanta con le sue belle acque verdi. Individuato da una guardiaparco delle Aree Protette dell’Appennino piemontese, consente di godere di ampi panorami e grande biodiversità.

Il percorso

Il punto di partenza è in località Ponte Nespolo (m 507), siamo sulla strada provinciale n.165 che supera il torrente Gorzente e dove è possibile posteggiare l’auto.

Si segue la provinciale in direzione di Capanne di Marcarolo e dopo 200 m si trova, vicino ad una bacheca informativa, la palina segnavia, punto di inizio del sentiero che conduce al Lago Bruno (CAI 406).

Il sentiero risale il Gorzente sul lato sinistro idrografico, fino a raggiunge il Rio del Mulino, che va superato usando prudenza, e si giunge, dopo aver superato una fonte, alla località Pian di Remo, una radura pianeggiante che comprende una zona umida delimitata da una staccionata.

Si continua lungo il tracciato, mantenendosi talora a pochi metri dal Gorzente e dopo aver oltrepassato un bivio con palina segnavia, dal quale si stacca il collegamento più immediato per cascina Preaduga, si procede lungo le ultime anse del torrente e si raggiungono, ora in leggera salita, i ruderi di case, ormai in vicinanza della diga del lago. Superati i ruderi, si raggiunge un punto scavato tra pareti rocciose, in cui periodicamente avviene lo scarico laterale delle acque del Lago Bruno.

Qui si trova un guado agevole quando non è presente l’acqua, ma è sconsigliato dopo le piogge in caso di elevata portata dello scarico. Nel caso di presenza d’acqua, per raggiungere in sicurezza la diga del Lago Bruno si suggerisce di utilizzare la variante di sentiero (indicata con pannello di avviso e segnavia) che risale il versante sopra i ruderi e si collega con il sentiero n 408.

Dopo aver attraversato la diga, si incontra un bivio che, svoltando a sinistra, conduce lungo il tracciato di una vecchia strada per carri ( CAI 422), questa volta in sponda destra idrografica del torrente Gorzente, che attraversa boschi e radure, fino a giungere in una zona di rocciosa dove, sulla destra, è presente una galleria di disuso protetta da un cancello. Qui la carrareccia diventa sentiero e dopo aver attraversato una scoscesa valletta raggiunge la cascina Preaduga. (m 558). Presso la fonte della cascina ha inizio il sentiero CAI 407, che conduce alla cascina Carrosina.

A seguire si supera un ruscello e si attraversa, in salita, il bosco di roveri, poi il sentiero va ad inoltrarsi, dapprima in piano, poi in leggera discesa, nel valloncello del Rio Preaduga, fino a raggiungere il piccolo corso d’acqua. Con tratti ripidi risale sull’opposto versante del vallone, attraverso un bosco via via più rado, sino a raggiungere la marcata linea spartiacque tra il Rio Preaduga e il Rio Figne. Dapprima in leggera salita, poi con andamento perlopiù in piano, si percorre il versante sinistro idrografico della valle del Rio Figne, fino a raggiungere e attraversare il ramo sinistro del rio a quota m 700 e, risalendo sul versante opposto, in pochi minuti si supera anche il ramo destro.

Qui si incrocia il sentiero CAI 404 (che porta al Monte delle Figne m 1172 ) ma il nostro itinerario procede invece sulla sinistra, lungo la strada sterrata, in direzione Monte Tobbio.

Percorsi circa duecento metri, è necessario lasciare la sterrata per seguire il sentiero che si diparte a sinistra e, tagliando il versante sud – ovest della Costa Castiglione, conduce agevolmente al all’ampia sella erbosa del Passo della Dagliola (m 856). Da qui l’eventuale ascesa al Monte Tobbio (m 1092) prevede circa mezz’ora di cammino. Svoltando invece a sinistra, l’itinerario scende in direzione Ponte Nespolo (CAI 405), lungo il versante meridionale del Monte Tobbio.

Dopo circa mezz’ora di discesa tra le rocce, il sentiero entra nel bosco per raggiungere prima i ruderi della cascina Cian du Fó e poi la cascina Nespolo (m 590). Da qui il percorso prosegue in discesa su sterrato, che in corrispondenza di una palina indicatrice bisogna abbandonare svoltando a sinistra: con un breve e ripido sentiero si accede all’area attrezzata della Baita del Rio Gorzente e dopo pochi metri si ritorna sulla Strada Provinciale n. 65, in prossimità dalla località Ponte Nespolo.

SEGUI ANCHE:

CamminaPiemonte
Articoli correlati
Leggi l'ultima edizione