Oggi si conclude la direzione di Alberto Marello
La conclusione di questo percorso rappresenta un momento di passaggio per entrambe le parti, che scelgono di guardare al futuro con rispetto reciproco e riconoscenza per il cammino condiviso
ALESSANDRIA – Dopo un intenso percorso professionale durato sette anni, si conclude la collaborazione tra il Gruppo Soged e il direttore editoriale Alberto Marello. Una decisione maturata nel corso delle ultime settimane, al termine di un confronto franco tra le parti.
Alberto Marello ha guidato la testata in anni di profonda trasformazione, accompagnandola con determinazione e rigore in un percorso di crescita e innovazione. Il passaggio da una struttura fortemente analogica a una realtà ormai pienamente inserita nel panorama digitale è avvenuto anche sotto la sua direzione, grazie a un lavoro attento, quotidiano e partecipato.
La conclusione di questo percorso rappresenta un momento di passaggio per entrambe le parti, che scelgono di guardare al futuro con rispetto reciproco e riconoscenza per il cammino condiviso.
“Visione e competenze”
«Desideriamo ringraziare Alberto Marello per la grande professionalità dimostrata nel corso di questi anni – dichiara il Gruppo Soged -. Per l’etica e la deontologia che hanno costantemente ispirato il suo lavoro, per la visione e le competenze che hanno saputo imprimere un impulso decisivo al cambiamento tecnologico e organizzativo della testata. A lui va la nostra più sincera gratitudine, unita all’augurio di ogni successo per i suoi futuri progetti professionali e personali».
«Ringrazio il Gruppo Soged – afferma Alberto Marello – per avermi affidato la responsabilità e l’onore di guidare un giornale così importante, permettendomi di vivere un’esperienza totalizzante e profondamente formativa. Il mio pensiero va a tutti i colleghi con cui ho condiviso sfide, obiettivi e traguardi, e naturalmente ai lettori, con cui si è costruito giorno dopo giorno un rapporto sincero e partecipato. Porterò con me le relazioni, le emozioni e le lezioni di questi anni, che considero tra i più intensi e significativi del mio percorso professionale».