Protesta dei detenuti ad Alessandria: docce rotte da oltre un mese
Il carcere di piazza don Soria, ad Alessandria
Cronaca
1 Agosto 2025
ore
08:41 Logo Newsguard
I fatti

Protesta dei detenuti ad Alessandria: docce rotte da oltre un mese

L’OSAPP denuncia: situazione fuori controllo alla Casa Circondariale “Cantiello e Gaeta”

ALESSANDRIA – Ancora tensione alla Casa Circondariale “Cantiello e Gaeta”. Nella serata di giovedì 31 luglio, i detenuti della terza sezione si sono rifiutati di rientrare nelle celle al termine dell’orario di socialità. All’origine della protesta vi sarebbe il prolungato guasto delle docce, che risulterebbero fuori uso da oltre un mese.

L’intervento del personale e l’allarme dell’OSAPP

La protesta è stata contenuta grazie all’intervento del personale di Polizia Penitenziaria, che ha evitato l’estensione della protesta ad altre sezioni. Nonostante la cronica carenza di organico, il personale ha gestito l’emergenza con professionalità, evitando che la situazione degenerasse.

A denunciare l’accaduto è il sindacato OSAPP (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), che da tempo segnala lo stato di degrado in cui versa l’istituto alessandrino. «Quello che accade ad Alessandria non è un caso isolato – afferma Pino Cataldo, Vice Segretario Regionale dell’OSAPP – ma l’ennesima dimostrazione di un sistema penitenziario ormai totalmente fuori controllo. Da troppo tempo assistiamo a un’inerzia e a un immobilismo dell’amministrazione centrale e della politica come mai si erano visti nella storia della Repubblica italiana.»

Strutture degradate e personale in difficoltà

L’OSAPP denuncia una situazione strutturale drammatica, aggravata da rischi igienico-sanitari e condizioni lavorative sempre più difficili. «Il personale è costretto a operare in ambienti infestati da piccioni, tra infiltrazioni e criticità igieniche che mettono a rischio la salute di tutti», prosegue Cataldo.

L’OSAPP torna a chiedere interventi immediati e strutturali, sottolineando come sia intollerabile l’assenza di risposte concrete da parte delle istituzioni. Il sindacato invoca risorse e attenzione, affinché si ponga fine a una gestione emergenziale che espone operatori e detenuti a rischi crescenti.

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