Nocciole in crisi, Coldiretti chiede lo stato di emergenza

ALESSANDRIA – Il comparto delle nocciole in Piemonte vive una fase di profonda difficoltà.

A lanciare l’allarme è Coldiretti Alessandria, che denuncia una situazione produttiva ed economica allo stremo e chiede con urgenza alla Regione l’attivazione dello stato di emergenza per sostenere le aziende in crisi.

Nocciole: una crisi senza precedenti

Secondo il presidente di Coldiretti Alessandria, Mauro Bianco, quella attuale non è la fisiologica alternanza tra campagne di piena produzione e altre meno redditizie: negli ultimi anni si è assistito a una progressiva riduzione dei volumi, culminata nel 2024 con un calo generalizzato su tutto il territorio regionale. A questo si aggiunge il fenomeno della cascola, che sta compromettendo ulteriormente le rese.

Negli ultimi dieci anni il settore ha visto una crescita significativa, passando da 15.000 a quasi 28.000 ettari coltivati, con circa 3.000 aziende piemontesi coinvolte e una produzione media di 240.000 quintali, di cui oltre 103.000 a marchio Igp. Nella sola provincia di Alessandria si contano 3.800 ettari e circa 500 imprese corilicole attive.

Bianco ha ribadito la necessità di un maggior affinamento delle tecniche colturali e di una ricerca scientifica mirata, chiedendo alla Fondazione Agrion di avviare immediatamente studi sulle cause della cascola e sulle variabili che stanno mettendo in crisi il comparto.

Il direttore di Coldiretti Alessandria, Roberto Bianco, ha annunciato la richiesta ufficiale alla Regione per attivare lo stato di emergenza, al fine di garantire ristori per i danni da mancata produzione e misure concrete di sostegno alle imprese che operano nel rispetto della qualità e del territorio.

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