Valenza, il caso Merlino e quel che sta dietro

Perché è stato defenestrato l'assessore (e stavolta il diserbante non c'entra). Il ruolo di Fratelli d'Italia

VALENZA – Luca Merlino non è più assessore di Valenza, perché il sindaco Maurizio Oddone lo ha fatto fuori (malgrado la fiducia espressa, in tempi recenti, in Consiglio: “Sono orgoglioso di averti assessore al Bilancio”).

La scure che già si era abbattuta sul leghista Paolo Patrucco, ora colpisce l’assessore al Bilancio. E, indubbiamente, va a indebolire una Giunta che deve cercare di reggere fino alle elezioni della prossima primavera. E che, soprattutto, dovrà presentarsi ai cittadini con le carte in regola per avere la riconferma.

Legislatura vivace

Per essere chiari: non può accontentarsi delle incertezze di un centrosinistra senza una chiara identità, ammesso che sottotraccia non stia costruendo un’alleanza particolarmente solida con un candidato a sindaco capace di scalzare Oddone, sempre ammesso che questi sia la guida del centrodestra (lui vorrebbe).

Certo è che nel quinquennio amministrativo ne sono già successe di ogni, con consiglieri passati da un partito all’altro, andati a finire nel gruppo misto, tornati in maggioranza, soggetti pronti a strizzare l’occhio a questo o a quell’altro a seconda della convenienza del momento, per garantirsi un posto al sole in futuro.

Problema presidenziale

Ci torneremo, prima o poi.

Ora stiamo al caso Merlino che ha indotto Fratelli d’Italia a inviare un comunicato per dire che garantirà appoggio esterno alla Giunta Oddone, senza però farne parte. Questo a oggi. Se poi, entro fine mese, le parti dovessero riavvicinarsi e, ad esempio, Oddone volesse assegnare un assessorato a un ‘fratello’ (a voler pescare in consiglio si può scegliere tra Miakieva, Bissacco o Boccardi), la questione cambierebbe.

Con Fratelli fuori dalla maggioranza ci sarebbe anche un problema ulteriore: il presidente del Consiglio (che è Angelo Spinelli) non sarebbe più della maggioranza (né lo sono i due vicepresidenti, Capuzzo e Di Carmelo). Un’anomalia non da poco, visto che è il presidente che conduce le danze di un’assemblea in cui, ultimamente, il numero legale è mancato più volte. Significa che a mettere i bastoni tra le ruote della Giunta ci si impiegherebbe tempo zero.

Stavolta niente diserbante

Ma perché ci ha rimesso Merlino?

Cos’avrà mai fatto di male? Di Patrucco sappiamo che era stato incolpato per non avere badato alla qualità del diserbante che avrebbe portato alla morte di due cani (cosa poi risultata non vera), ma Merlino?

Merlino, ma perché?

Senza la pretesa di emettere una sentenza, diciamo che nel penultimo consiglio comunale (quello della votazione del Dup) non è che abbia avuto il pieno sostegno dei propri compagni di partito. E, avendo la delega allo Sport, è forse ritenuto tra i “colpevoli” della partenza ritardata dei lavori per la sistemazione dello stadio (lavori necessari per la ValeMado promossa in D).

Sul fronte meramente politico, annotiamo due cosette. E cioè che lui potrebbe avere l’ambizione di fare il sindaco del centrodestra (Oddone si è liberato di uno che gli potrebbe fare ombra?), ma nello stesso tempo Fratelli d’Italia non si svenerebbe per sostenere uno dei suoi che, però, arriva da una storia lontana dalla destra (si ricorda Merlino come fedelissimo dell’ex sindaco Germano Tosetti).

Tanta voglia di centro

In tutto ciò, a Valenza, nelle settimane scorse, s’è notata una marcata voglia di centro che coinvolge Luca Ballerini (Valenza Futura), Guido Capuzzo Lamperti (uscito dalla maggioranza e dalla Lega), i liberaldemocratici (che non sono ufficialmente in Consiglio, ma che in città hanno in Mauro Milano un esponente di rilievo), oltre a scontenti vari, ai quali Merlino va aggiunto quasi necessariamente.

Se siete appassionati della materia, state sintonizzati che non è finita qui. Per essere quasi Ferragosto, ce n’è fin che mai.

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