Ex Ilva, il Pd: "Il Governo intervenga: il futuro di Novi è a rischio"
NOVI LIGURE - La situazione dell’ex Ilva torna a far tremare Novi Ligure. Dopo il passo indietro di Baku Steel, le…
TORINO – Sul futuro degli impianti piemontesi di Acciaierie d’Italia, la Regione Piemonte, i sindaci dei territori coinvolti, i sindacati e le Rsusi sono espressi con una sola voce.
È stato infatti inviato al Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, un documento unitario con le priorità emerse nel tavolo regionale del 4 agosto a Novi Ligure.
Il testo ribadisce la centralità degli stabilimenti di Racconigi, Novi Ligure e Sanac di Gattinara, chiedendo il mantenimento dei livelli produttivi e occupazionali. Oltre a investimenti per la sostenibilità e l’ammodernamento degli impianti. Il comparto siderurgico viene definito un asset strategico nazionale, il cui futuro dipenderà anche dalle scelte su Taranto.
La Regione conferma un approccio unitario, aperto a nuovi investimenti, compresi quelli per la decarbonizzazione. Purché inseriti nella strategia complessiva di ex Ilva e in grado di salvaguardare l’occupazione piemontese. Centrale resta la continuità occupazionale e la tutela delle competenze.
«Difendere gli impianti del nostro territorio significa difendere un patrimonio industriale e occupazionale strategico per tutta l’Italia», hanno dichiarato Alberto Cirio, presidente della Regione, la vicepresidente e assessore al Lavoro Elena Chiorino e l’assessore alla Logistica Enrico Bussalino.
Le istituzioni locali si sono dette pronte a lavorare con il Governo. L’obiettivo? Garantire la permanenza di questa realtà industriale, salvaguardando occupazione diretta, indotto e logistica legata agli impianti ex Ilva, con politiche attive e formazione per accompagnare la transizione industriale.
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