Polizia, una campagna contro l’abbandono degli animali
ALESSANDRIA - Con l’arrivo dell’estate, la Polizia di Stato rilancia la campagna di sensibilizzazione contro l’abbandono degli animali. Un fenomeno purtroppo…
ALESSANDRIA – Gli animali sbadigliano, eccome. Non solo cani e gatti: ricerche dimostrano che questo comportamento è presente in tutti i gruppi di vertebrati – pesci, anfibi, rettili, uccelli e mammiferi. Studi condotti dal Gallup Lab della Johns Hopkins University, guidato da Andrew Gallup, hanno mostrato come l’apertura della bocca e lo stiramento dei muscoli facciali siano un gesto diffuso e antichissimo.
Secondo gli esperti, spalancare la bocca e contrarre i muscoli del cranio aumenta l’afflusso di sangue arterioso al cervello, sostituendo quello venoso. In questo modo il cervello riceve una “botta di vita”.
Lo sbadiglio avrebbe quindi una funzione di passaggio tra stati diversi, come la veglia e il sonno, un meccanismo nato probabilmente già nei pesci e conservato in tutte le specie successive.
Polizia, una campagna contro l’abbandono degli animali
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Se la funzione fisiologica dello sbadiglio è più chiara, resta avvolto nel mistero il suo potere contagioso. Lo studio recente sui cacatua rosa ha evidenziato che in questi uccelli il fenomeno non avviene. Al contrario, tra i mammiferi sociali è diffusissimo: gli elefanti possono lasciarsi contagiare dagli esseri umani, mentre gli scimpanzé sono stati osservati sbadigliare perfino di fronte a androidi antropomorfi.
Perché avviene il contagio? Le ipotesi sono due: da un lato potrebbe trattarsi di un semplice gesto imitativo, dall’altro di un meccanismo adattativo per sincronizzare i comportamenti all’interno di un gruppo. Una risposta definitiva ancora non c’è, ma gli studiosi continuano a indagare.