“Nuovo ospedale di Alessandria: la Regione si è mossa con tempestività”
L'assessore regionale alla Sanità, Federico Riboldi, risponde al vicepresidente del Consiglio, Domenico Ravetti
TORINO – Prosegue il confronto politico sul progetto del nuovo ospedale di Alessandria. Dopo le critiche del vicepresidente del Consiglio regionale Domenico Ravetti. Che aveva parlato di rallentamenti e incertezze, arriva la replica dell’assessore regionale Federico Riboldi, che respinge le accuse e difende l’operato della Giunta.
Riboldi ha ripercorso le tappe burocratiche degli ultimi mesi: “Dopo il parere di Agenas a dicembre 2024, abbiamo chiesto a Inail chiarimenti sulla possibilità di riscatto dell’immobile al termine o durante la locazione. Ad aprile 2025 Inail ha confermato la disponibilità a inserire una clausola di cessione in favore della Regione. Il 4 giugno 2025 è stata quindi sottoscritta un’intesa con Inail – la prima e unica a livello nazionale – che stabilisce criteri e procedure per la realizzazione dei nuovi ospedali”.
Il caso specifico di Alessandria
Per quanto riguarda Alessandria, dove resta in piedi una proposta di partenariato pubblico-privato (Ppp), Riboldi ha precisato che è in corso l’istruttoria prevista dal Codice dei contratti, con valutazione di convenienza e fattibilità. Un iter che tiene conto delle osservazioni di Agenas, Cassa Depositi e Prestiti e Politecnico di Torino, oltre alle modifiche introdotte da Inail nella convenzione.
L’assessore ha inoltre ricordato che il correttivo al Codice dei Contratti, entrato in vigore a gennaio 2025, ha introdotto nuove procedure per i Ppp di iniziativa privata, imponendo pubblicazioni preventive e manifestazioni di interesse. “Si tratta di passaggi obbligati che – ha sottolineato – comportano una ridefinizione dell’iter di approvazione della proposta”.
La replica a Ravetti
“Come si evince da questa ricostruzione – conclude Riboldi – la Regione si è mossa con tempestività e solerzia. Invito il consigliere Ravetti a leggere con più attenzione gli atti a sua disposizione ed evitare di creare confusione e allarmismo su un tema così delicato”.