Passione sconfinata per spartiti e libretti d’opera
ALESSANDRIA -È una passione che dura da più di ottant’anni: quella di Giorgio Fanan, uno dei collezionisti italiani più straordinari nel campo della musica, passato all’incanto solo di recente. La sua storia affonda le radici nel 1937, quando, a soli otto anni, iniziò a raccogliere spartiti del complesso bandistico del suo paese, Arquà Polesine.
Da quel gesto semplice e innocente è nata una biblioteca musicale straordinaria, arrivata a includere più di 100 000 pezzi.
Passione antica
Fanan ha saputo intrecciare passioni con conoscenze: libretti d’opera, lettere autografe di compositori, trattati musicali a stampa dei secoli passati, prime edizioni di opere liriche, manoscritti musicali e memorabilia storiche. Anche la filatelia a tema musicale ha trovato posto nella sua collezione, così come raffinate edizioni in pregiate legature.
Tessitore di relazioni
Ma Fanan non era soltanto un raccoglitore di oggetti: era un tessitore di relazioni. Nel corso della sua vita ha stretto legami con musicisti, musicologi, antiquari e collezionisti da tutto il mondo — e ha condiviso questa passione anche all’interno del mondo dell’imprenditoria: negli anni in cui ha operato per la famiglia Agnelli a Torino, ha mantenuto vivo il suo amore per la musica anche grazie alla vicinanza di figure come Marella Agnelli, che gli donò un pianoforte a coda.
Il risultato? Un patrimonio unico che racconta non soltanto la storia della musica, ma anche le scelte di una vita guidata dalla curiosità, dalla cura e dalla dedizione.