Alessandria: l’addio a Simona e Massimiliano Monticone, morti insieme nell’incidente aereo
Il quartiere Cristo si ferma per l'ultimo saluto a padre e figlia. Il loro ultraleggero è precipitato nel Vercellese sabato 30 agosto
ALESSANDRIA – È finito troppo presto il volo delle vite di Simona e Massimiliano Monticone. Il loro cammino si è interrotto nel momento in cui l’ultraleggero su cui volavano è precipitato in una risaia tra Livorno Ferraris e Lamporo, all’incrocio tra la Provinciale e il canale Cavour. Non c’è stato scampo, entrambi sono morti sul colpo.
Oggi pomeriggio è toccato a Elisa (mamma e moglie), a Matteo (figlio e fratello delle vittime), a Giuseppe (papà e nonno) e a tutti i parenti, gli amici e i colleghi, accompagnarli in questo ultimo volo. Loro, che amavano solcare i cieli respirando quell’emozione di libertà che poi li accompagnava nella vita di tutti i giorni. Così, i feretri sono arrivati insieme. Come insieme se ne sono andati quel 30 agosto.
Ad attenderli, oltre a centinaia di persone, anche 49 palloncini azzurri (gli anni di Massimiliano), 18 lilla (gli anni di Simona) e 100 bianchi. Accompagnati da un lungo applauso, quei colori sono volati in cielo.
I giorni del dolore
Sono giorni di dolore, ma anche di ricordi questi. Il sorriso e la felicità di Simona seduta accanto a suo papà concentrato ai comandi dell’ultraleggero, ma anche il sorriso radioso immortalato mentre tutta la famiglia accudiva le api. Oppure durante le manifestazioni sportive. Quel sorriso, quella gioia, quell’entusiasmo che caratterizzava padre e figlia è un’eredità indelebile. Che neppure quell’attimo in cui il velivolo è precipitato potrà mai portarsi via.
La stessa bellezza e dolcezza è impressa negli occhi di Elisa e Matteo.
Alessandria è in lutto. Lo è anche l’Alessandria Volley, la squadra in cui Simona Monticone ha giocato fino a un paio d’anni fa. Iniziò col minivolley, arrivò all’under 16: lasciò poi il sodalizio per passare, in Prima divisione, alla Virtus, altra formazione alessandrina. Per un periodo ha anche assecondato la passione per la danza. E lo è il mondo della scuola, perché la ragazza si apprestava a concludere il percorso di studi del liceo.
C’erano i compagni di scuola, gli amici, i compagni di squadra, a salutarla per l’ultima volta. Tutti stretti attorno alla sua famiglia che vive un dolore immenso.
Il mondo dell’aeronautica
Lì, accanto al feretro di Simona, c’era quello di Massimiliano. Un pilota esperto, scrupoloso, attento e informato.
Era un radarista dell’Enav a Linate, teneva corsi sulla sicurezza e sulla navigazione negli spazi aerei all’Accademia di Volo di Casale Monferrato. Aveva una preparazione ai massimi livelli e insegnava agli altri piloti tutto ciò che c’è da sapere quando si intraprende quel tipo di viaggio, anche emozionale.
Aveva frequentato l’Istituto tecnico ‘Volta’ di Alessandria ed era stato allievo di Francesco Carrer, professore di Aeronautica che di quella scuola fu un’istituzione. Aveva frequentato l’Accademia militare. Il volo, insomma, era nel suo Dna.
Il progetto
Il ricordo di Simona sarà tangibile. La sua famiglia, infatti, ha espresso il desiderio di non ricevere fiori ma una donazione per sostenere il progetto dell’oratorio “Danziamo con Simona”.
Ovvero, l’ammodernamento del salone in cui proprio lei ha avvicinato tante bambine alla danza e, come scrivono, «a sorridere come lei». Per chi volesse partecipare a questa iniziativa, quindi, ecco i riferimenti: “Istituto Salesiano Don Bosco – Codice Iban IT 03A 030 690 960 610 0000 118 336″.