Gianni Oliva spiega gli anni di piombo e tritolo
Iniziativa promossa dalle associazioni Libera Mente e Docenti senza frontiere
ALESSANDRIA – Il prossimo 19 settembre, alle ore 17.30, il Museo Civico di Palazzo Cuttica ospiterà la presentazione del romanzo “Il pendio dei noci”, debutto narrativo dello storico e giornalista Gianni Oliva, edito da Mondadori e già vincitore del Premio Selezione Bancarella 2025.
“Il pendio dei noci” è un romanzo storico che affonda le radici nei drammatici mesi finali della Prima guerra mondiale, ambientato tra le trincee e le nevi del Monte Grappa.
La narrazione si sviluppa attraverso gli occhi del sergente Julien Vertou, reduce della Legione Straniera, che si ritrova a combattere con un battaglione alpino italiano. È una storia di guerra e di resilienza, ma anche di amore perduto, memorie sopite e solidarietà tra uomini.
Oliva, grazie alla sua profonda competenza storica, ricostruisce con autenticità il contesto bellico, offrendo uno spaccato toccante della vita al fronte, tra paure, speranze e desideri di futuro.
Durante l’incontro, Gianni Oliva dialogherà con Antonella Ferraris, direttrice dell’Isral di Alessandria. La presentazione sarà arricchita dalla lettura di alcuni brani del romanzo a cura di Franco Ferrari, presidente di Asm Costruire Insieme, che organizza l’evento insieme alla Città di Alessandria e alla Biblioteca Civica “Francesca Calvo”.
L’iniziativa si inserisce nel programma del 27° Raduno degli Alpini del Primo Raggruppamento, in programma in città dal 19 al 21 settembre. Per l’occasione, sarà presente una delegazione dell’Associazione Nazionale Alpini, composta da esponenti della sezione locale, tra cui Mauro Barzizza, Paolo Botter, Franco Corti e Andrea Sandrone.
Nato a Torino, Gianni Oliva è docente di Storia delle istituzioni militari, autore di numerosi saggi di taglio scientifico-divulgativo, pubblicati con Mondadori. Il suo ultimo saggio è “45 milioni di antifascisti”. È Presidente del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino. La sua esperienza personale – cresciuto a Coazze, in Val Sangone – contribuisce a dare autenticità e intensità emotiva al romanzo.
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