Alessandria, i sindacati: “Serve un tavolo di crisi su Amag Mobilità”
ALESSANDRIA - Le segreterie provinciali di Cgil, Cisl e Uil, insieme alle categorie Filt, Fit e UilTrasporti di Alessandria, hanno inviato…
ALESSANDRIA – Nuova tensione sulla vicenda dei 36 lavoratori di Amag Mobilità che rischiano il posto. L’incontro in Prefettura si è chiuso senza soluzioni e i sindacati hanno denunciato il pericolo di esuberi senza prospettive concrete.
A intervenire è Fratelli d’Italia, che accusa il Comune, «di non aver agito con decisione per salvaguardare i dipendenti».
«È inaccettabile che, mentre i servizi restano indispensabili — parcheggi, scuolabus, trasporto disabili — il Comune continui a non garantire la salvaguardia dei lavoratori che si sono fino ad oggi occupati di questi servizi», afferma Emanuele Locci, capogruppo di FdI in Consiglio comunale.
«Scaricare la colpa su Amag Mobilità è solo uno scaricabarile: le scelte politiche spettano al Comune ed è il sindaco Abonante con l’assessore Serra a dover spiegare perché non hanno voluto inserire le clausole sociali nei bandi, come richiesto da mesi dai sindacati».
Per questo, Locci chiede «atti immediati: clausole sociali vincolanti, gestione in house transitoria dei parcheggi tramite Amag Holding, convocazione urgente delle commissioni consiliari e trasparenza sui numeri. Non è più il tempo delle promesse, servono fatti».
Duro anche il commento di Silvia Raiteri, consigliera regionale di FdI: «La situazione occupazionale legata ad Amag Mobilità è ormai fuori controllo. Purtroppo non possiamo che constatare come il sindaco Giorgio Abonante e la sua Giunta abbiano dimostrato, fin dall’inizio, di non essere all’altezza di gestire questa vicenda, né nella fase embrionale, né oggi che è diventata una vera emergenza occupazionale».
«L’incapacità dell’Amministrazione – aggiunge – sta mettendo a serio rischio il posto di lavoro di decine di dipendenti, che rischiano di essere lasciati a casa senza garanzie, prospettive e tutele, o di vedersi ridimensionato il contratto. Non si è voluto intervenire con prontezza ed efficacia quando era possibile ed ora il danno è evidente, e lo pagano le famiglie».
Raiteri ha infine richiamato il ruolo delle istituzioni regionali: «Sicuramente la Regione Piemonte non resterà a guardare: sono certa che il vicepresidente e assessore al Lavoro Elena Chiorino, che ha già dimostrato più volte la propria vicinanza ai lavoratori e ai territori, sia pronta a intervenire a tutela dei dipendenti e a individuare soluzioni concrete».
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