Novi Ligure, ragazzino folgorato: ecco come Marco lo ha rianimato e salvato
Cronaca
Monica Gasparini  
23 Settembre 2025
ore
15:55 Logo Newsguard
L’intervista

Novi Ligure, ragazzino folgorato: ecco come Marco lo ha rianimato e salvato

L’uomo era in stazione da ore a causa dello sciopero dei treni. Ha sentito il rumore della scarica elettrica e visto cadere il 14enne, ed è intervenuto

NOVI LIGURE – Le condizioni del 14enne folgorato mentre si trovava sul tetto della carrozza di un treno merci, starebbero migliorando. Seppur molto lentamente: il giovanissimo è ricoverato all’Infantile di Alessandria. La notizia è rimbalzata a Novi Ligure, città che sta seguendo questa vicenda con apprensione. In molti stanno scrivendo sui social.

Gli inquirenti, che mantengono il più stretto riserbo su come siano andati i fatti, dovranno ora capire cos’è successo e perché il ragazzino si trovava sul tetto della carrozza ferroviaria.

La Polizia Ferroviaria ha ascoltato le persone presenti e alcuni altri giovanissimi che si trovavano con lui. Sembra che l’adolescente sia salito per recuperare una scarpa, ma saranno gli investigatori, diretti dalla Procura della Repubblica dei Minori di Torino, a dover chiarire la dinamica. L’episodio si è verificato ieri, lunedì, in stazione.

L’intervento miracoloso

Ma c’è qualcosa che va oltre la ricerca del come e del perché è successo. Ed è il miracoloso intervento di Marco Scarlata, 56enne che vive ad Albenga ma è tifoso del Casale. Lunedì pomeriggio si trovava in stazione a Novi Ligure proprio perché, dopo aver seguito la partita di calcio della squadra del cuore, stava rientrando in Liguria. Quando, come tanti altri viaggiatori, è stato fermato dallo sciopero.

“Stavo aspettando nella saletta viaggiatori tra il secondo e il terzo binario – racconta Scarlata, che abbiamo raggiunto telefonicamente – quando ho notato alcuni ragazzini. Improvvisamente, ho sentito un rumore terribile. E il giovane che si trovava sul tetto della carrozza è caduto”.

In quegli attimi, sembrati infiniti, Marco non è rimasto a pensare. È corso vicino al 14enne, rendendosi conto che la situazione era disperata. E ha agito. Lo ha imparato tanti anni fa, per strada,  come si salvano le persone in arresto cardiaco. “Era a terra e tremava – racconta – Respirava a stento. Ho capito che stava morendo. Così ho iniziato il massaggio cardiaco e poi anche la respirazione bocca a bocca. A un certo punto, ha buttato fuori un grumo di sangue e il respiro si è fatto più regolare”.

Nei momenti in cui Marco ha attuato le manovre di rianimazione, attorno c’erano altri ragazzini disperati. “Piangevano – continua – e mi gridavano di salvarlo”. Anche Marco Scarlata era sotto choc, e le lacrime scendevano da sole mentre cercava di fare il possibile per quel ragazzino a terra. Esanime. Che, se oggi ha una chance, è proprio grazie a quest’uomo.

 

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