Europa Verde: “Il Ddl Caccia è un attacco alla biodiversità”
Secondo il movimento ecologista, il disegno di legge favorisce la lobby venatoria e mina anni di conquiste ambientali
TORINO – «L’attività venatoria è una forma anacronistica e fuori dal tempo» afferma Europa Verde Piemonte, che in un comunicato condanna duramente il nuovo Ddl Caccia, definendolo «una minaccia per la biodiversità» e «una battaglia di retroguardia contro il progresso civile».
Ddl caccia: “Un colpo durissimo agli animali e alla legalità”
Secondo il movimento, il disegno di legge contiene disposizioni che, pur se modificate, «provocherebbero effetti devastanti» sull’ambiente. Tra queste: «la proroga della fine della stagione venatoria», «la riapertura degli impianti di cattura» e «l’eliminazione del numero massimo di autorizzazioni per gli appostamenti fissi».
«Si vuole introdurre un uso senza limiti di richiami vivi – prosegue il comunicato – e autorizzare la caccia anche nelle aree demaniali forestali e in quelle oggi protette».
Europa Verde denuncia anche il tentativo di «indebolire organismi scientifici come Ispra» e la possibilità per le Regioni di «ignorare i pareri tecnici senza alcuna motivazione».
Nel testo si legge con preoccupazione come l’attività venatoria venga definita «espressione della tradizione culturale italiana» e persino presentata come «contributo alla tutela della biodiversità», una posizione che il movimento giudica «assolutamente inaccettabile».
Bonelli: “Una mattanza legalizzata”
Durissimo il commento del co-portavoce nazionale Angelo Bonelli, che si scaglia contro l’emendamento al DDL Montagna, che consente la caccia anche sui valichi montani.
«Sono killer degli animali – dichiara Bonelli – una destra infame che non conosce limiti né giuridici né morali». Secondo il portavoce, il governo starebbe «tentando l’ennesimo colpo di mano per smantellare le tutele ambientali e fare un regalo alla lobby dei cacciatori».
«Aprono la strada a una mattanza che mette a rischio milioni di uccelli migratori – aggiunge – e violano sia la direttiva Uccelli che la sentenza della Corte Costituzionale n. 254/2022». Bonelli ricorda anche la recente sentenza del Tar Lombardia (n. 1516/2025), che ha confermato il «divieto assoluto di caccia sui valichi».
Europa Verde conclude il comunicato con un appello alle istituzioni: «Il Parlamento non può diventare il luogo in cui si cancellano anni di conquiste ambientali solo per compiacere una minoranza organizzata e aggressiva come la lobby venatoria».
«Le rotte migratorie – si legge infine – sono un patrimonio comune, non un poligono di tiro per pochi».