Locci (FdI): «Impianto Aulara, un fallimento da oltre un milione»
Il consigliere critica Amag: «Conflitto d’interessi e danno patrimoniale»
ALESSANDRIA – Il consigliere comunale Emanuele Locci (Fratelli d’Italia) è intervenuto con una dura nota sulla vicenda dell’impianto a biomassa di Aulara, accusando l’attuale vertice di Amag di conflitto d’interessi e di aver portato a un disastro economico.
Secondo Locci, i fatti sono chiari: “L’impianto, costato oltre 1,1 milioni di euro, è oggi ridotto a un relitto privo di componenti essenziali”.
Impianto Aulara: “Un conflitto di ruoli”
Locci ricorda come, “l’amministratore delegato di Amag, già in passato a capo di Amag Reti Gas, ha avuto un ruolo in tutte le fasi: dallo studio di fattibilità del 2020, alla firma della relazione tecnica del 2022, fino all’affidamento della fornitura alla società Reset. È stato giudice e parte nello stesso affare”. denuncia il consigliere, parlando di un evidente conflitto d’interessi.
“Le perizie Utres, costate circa 80.000 euro, hanno accertato diverse irregolarità:
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assenza del cogeneratore da 200 kW, indispensabile per produrre energia;
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documenti di trasporto incongruenti e macchinari mancanti;
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uso di un generatore non conforme all’inaugurazione;
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furti e danneggiamenti, con oltre 200 kg di rame asportati;
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localizzazione in zona di rispetto dei pozzi idropotabili, incompatibile con il pretrattamento previsto”.
Il bilancio 2024 di Amag Reti Gas, “ha registrato una svalutazione da oltre un milione di euro, fondi rischi per ulteriori perdite e un valore residuo del gassificatore stimato tra 90 e 225 mila euro”.
Nella seduta del Comitato per la Governance del Controllo Analogo, Locci ha chiesto la pubblicazione di tutti gli atti. “Chiedo anche una verifica indipendente dei conflitti di interesse, la messa in sicurezza del sito e la trasmissione della documentazione alla Corte dei conti e, se necessario, alla magistratura”.
“I cittadini hanno diritto alla verità – ha sottolineato Locci, Mentre Amag affronta svalutazioni e perdite, all’amministratore delegato è stato riconosciuto un premio da 100.000 euro, superiore alla sua stessa retribuzione fissa. Un riconoscimento definito inopportuno e incomprensibile”.