Grano, Coldiretti presenta Gran Piemonte: “Contro le importazioni selvagge”
TORINO – Una risposta concreta alla crescita incontrollata delle importazioni di grano: è questo l’obiettivo del progetto Gran Piemonte, che…
ALESSANDRIA – Nuove prospettive per la filiera cerealicola piemontese grazie al progetto “Gran Piemonte”, promosso da Coldiretti e dal Consorzio Agrario del Nord Ovest, che si conferma motore di sviluppo per il territorio.
In vista delle semine autunnali 2025, cresce il numero di ettari coltivati e delle aziende coinvolte, con previsioni incoraggianti anche per la campagna di raccolta 2026.
Secondo i dati tecnici emersi durante l’incontro informativo presso la sede di Coldiretti Alessandria, la produzione di grano tenero in provincia si attesta su circa 34.000 ettari, nonostante le difficoltà legate al meteo e all’instabilità dei mercati. Il progetto Gran Piemonte, nato nell’estate del 2020, ha raggiunto nell’ultima campagna 9.800 ettari coltivati a livello regionale, di cui 3.200 in provincia di Alessandria, con una produzione complessiva di 420.000 quintali.
L’obiettivo per il raccolto 2026 è ambizioso: 45.000 tonnellate prodotte, grazie alle miscele selezionate Gran Piemonte, Barilla, Giorgione, Forza Piemonte e Harmony. Una crescita che passa attraverso la programmazione colturale condivisa, la filiera corta e la valorizzazione delle varietà locali di frumento tenero.
«Il progetto ha migliorato le prospettive di reddito delle aziende cerealicole – ha spiegato il presidente di Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – offrendo premialità sui contratti rispetto alle quotazioni di borsa e garantendo tracciabilità e qualità in risposta alle importazioni di grano estero che non rispettano i nostri standard».
Grande attenzione è stata dedicata alla miscela “Forza Piemonte”, sperimentata con successo dai tecnici Coldiretti e riproposta per le prossime semine. Si tratta di un mix di varietà differenti, coltivate secondo un disciplinare attento ad ambiente e biodiversità, in grado di offrire elevate rese, resistenza alle patologie e una farina stabile e versatile.
Nel suo intervento, il direttore Roberto Bianco ha ribadito la necessità di «ridurre la dipendenza dalle importazioni», ricordando che ogni anno oltre 12 milioni di quintali di grano tenero straniero entrano in Italia, utilizzati dall’industria dolciaria per prodotti come biscotti, grissini e panettoni.
«La sovranità alimentare passa dalla filiera agricola italiana – ha sottolineato –. I progetti come Gran Piemonte rappresentano una risposta concreta alle pratiche sleali e speculative sui prodotti alimentari».
Il progetto Gran Piemonte assicura ai cerealicoltori prezzi mai inferiori ai costi di produzione, come previsto dalla normativa contro le pratiche sleali, e remunerazione immediata legata ai listini delle borse merci di luglio e agosto.
Grazie alla forte adesione – oltre mille aziende coinvolte su tutto il territorio regionale – e al supporto continuo degli attori della filiera, il modello piemontese si conferma esempio virtuoso di agricoltura organizzata, con impatti positivi sul reddito agricolo, sulla qualità del prodotto e sulla tenuta ambientale.
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