Ovada: Pronto soccorso, per l’adeguamento sismico cambia il progetto
La visita dell'assessore regionale Riboldi e le riflessioni del dg dell'Asl Al, Marchitelli
OVADA – Torna in discussione, a poco più di un anno dall’annuncio ufficiale, la questione dell’adeguamento sismico del Pronto Soccorso di Ovada. A chiarire lo scenario attorno all’Ospedale Civile di via Ruffini è stato in prima persona l’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi, in visti per l’inaugurazione della pista per l’atterraggio notturno dell’elicottero del servizio 118 al Geirino.
“Sul Pronto Soccorso di Ovada – ha spiegato Riboldi – bisogna dire che l’intervento prospettato di adeguamento sismico sarebbe stato troppo impattante: praticamente l’intervento avrebbe creato notevoli disservizi e chiusure per tutta la durata degli interventi. Una soluzione che non ci è sembrata adeguata per il territorio, quindi, valutate le diverse soluzioni con l’Asl, si è deciso per la realizzazione di un nuovo blocco, per un investimento di circa 5 milioni di euro, che garantisca così la continuità del Pronto Soccorso”.
Nel corso di una visita ufficiale di Luigi Vercellino, all’epoca direttore generale di Asl Al, era stata annunciata la possibilità di un intervento da 4.5 milioni di euro. I fondi sarebbero stati messi a disposizione dal Pnrr. Il Comune di Ovada si è mosso a tempo di record per la concessione dei permessi in deroga con quanto prescritto dalla scheda urbanistica per l’area di via Ruffini. Il progetto preso in considerazione prevedeva l’abbassamento del blocco con la sparizione della rampa attualmente presente davanti all’ospedale. Ora tutto torna in discussione.
Scenario in evoluzione
A indicare come per il Pronto Soccorso ovadese i giochi non erano ancora fatti è stato qualche mese fa l’attuale direttore generale di Asl Al Francesco Marchitelli in visita a Ovada per l’inaugurazione del Camper della Salute messo a disposizione da Cigno. «C’è una scala di priorità per i lavori in programma con il Pnrr – aveva spiegato Marchitelli – Presto faremo il punto ma i tempi saranno rispettati in ogni caso».
La ristrutturazione è condizione necessaria e non sufficiente per il ritorno della ambulanza del 118 che oggi trasferiscono in altre strutture anche i codici a più basso indice di complessità. Nonostante questo il numero degli accessi si è mantenuto su quota 8 mila nel 2024. «Se guardassimo a questo dato – aveva aggiunto Marchitelli – l’intervento non si farebbe. Ma siamo ben consci dell’importanza».
Da definire con quali tempo la nuova operazione potrà essere concretizzata. «Abbiamo avviato – ha concluso Riboldi – l’interlocuzione con il Ministero e, appena avuto l’ok, si potrà iniziare la progettazione».
Abbiamo già avviato l’interlocuzione con il Ministero e, appena avuto l’ok, si potrà iniziare la progettazione. Nel mentre stiamo valutando come gestire anche le emergenze del 118, tenendo conto che in questo campo il giudizio dei medici è quello che ci deve guidare verso le scelte