Presidio 'per Gaza' davanti alla prefettura di Alessandria
Venerdì 19 settembre, dalle ore 17 alle ore 18, la CGIL ha indetto un presidio in Piazza della Libertà, davanti…
ALESSANDRIA – Anche ad Alessandria, come in molte altre città italiane, la FP Cgil ha aderito all’iniziativa Luci sulla Palestina, organizzando un flash mob davanti al Pronto Soccorso dell’ospedale. L’evento, in programma il 2 ottobre alle 21, ha voluto accendere i riflettori sulla drammatica situazione umanitaria nella Striscia di Gaza, dove dall’inizio del conflitto sono stati uccisi 1.677 operatori sanitari.
Il flash mob Luci sulla Palestina nasce dalla volontà di creare un momento di raccoglimento silenzioso e privo di connotazioni politiche. Nessun comizio, nessuna bandiera, nessun corteo: solo una luce accesa per ricordare chi ha perso la vita mentre prestava soccorso ai feriti.
Presidio 'per Gaza' davanti alla prefettura di Alessandria
Venerdì 19 settembre, dalle ore 17 alle ore 18, la CGIL ha indetto un presidio in Piazza della Libertà, davanti…
La scelta del Pronto Soccorso come sede unica dell’evento ad Alessandria non è casuale: si è voluto individuare un luogo simbolico, capace di rappresentare tutti i presìdi ospedalieri della provincia. In questo modo, l’iniziativa ha potuto mantenere un carattere sobrio ma fortemente rappresentativo.
Attraverso l’iniziativa Luci sulla Palestina, la FP Cgil ha voluto lanciare un appello per la tutela del personale sanitario nei contesti di guerra. La crisi nella Striscia ha ridotto il sistema sanitario al collasso: molti ospedali sono stati distrutti o resi inoperativi, e persino Medici Senza Frontiere ha dovuto sospendere la propria attività, lasciando scoperte intere aree cruciali dell’assistenza.
Secondo gli organizzatori, questo gesto simbolico serve a mantenere viva la memoria delle vittime e a ribadire un principio universale: il diritto di ricevere cure e fornirle in sicurezza, anche in contesti estremi come quelli bellici.
L’appello della FP Cgil ha raggiunto operatori sanitari e cittadini, invitati a partecipare portando con sé una luce: una torcia, un lumino, un piccolo segno di presenza e consapevolezza.
Accendere una luce, spiegano i promotori, “non risolve la crisi, ma serve a dire che non distogliamo lo sguardo”. È un gesto che unisce simbolicamente l’Italia ospedaliera, da nord a sud, in un tributo collettivo a chi ha sacrificato la propria vita per salvare quella degli altri.