Ibl Coniolo: adesione totale allo sciopero, in ansia 140 lavoratori
I sindacati tuonano: «L'azienda continua a nascondersi!». Chiesto l'intervento del Prefetto. Il sostegno del Pd alla protesta.
CONIOLO – È iniziata questa mattina, all’Ibl di Coniolo, la due giorni di sciopero indetta dai sindacati Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil. L’adesione, spiegano Paolo Tolu, Felice Barelli e Paolo Conte per le parti sociali, è totale.
La mobilitazione arriva dopo la comunicazione, da parte dell’azienda, di non riuscire a rispettare l’accordo siglato lo scorso 29 maggio che garantiva l’uscita volontaria incentivata dei circa 75 lavoratori considerati in esubero.
Una trentina sono riusciti a usufruirne, ma circa una 40ina di loro (30 dei quali sarebbero dovuti essere concordatamente licenziati dal 1° ottobre, gli altri a fine anno) si trovano in un limbo, come se fossero “prigionieri”, in cassa integrazione a zero ore.
«Alcuni di loro avevano già preso, dal 1° ottobre, impegni lavorativi altrove – dice Paolo Tolu (Feneal) – Ma non sono stati avvisati, è gravissimo nei loro confronti». Lo scenario si allarga poi anche a tutti i circa 140 dipendenti dell’azienda: «Siamo preoccupati, rischia veramente di saltare l’azienda» è il drammatico commento di Paolo Conte (Fillea).
«Vogliamo coinvolgere le istituzioni, l’azienda continua a nascondersi!» il proclama di Felice Barelli (Filca).
Il 9 ottobre è previsto un incontro in Confindustria Alessandria, ma prima di esso i sindacati vogliono, attraverso il Prefetto, incontrare la proprietà.
Il PD chiede un consiglio comunale aperto
La crisi dell’Ibl ha suscitato la reazione del Circolo cittadino del Partito Democratico di Casale Monferrato, che parla di «ennesima crisi industriale del nostro Monferrato», sottolineando come la situazione non riguardi solo i lavoratori ma l’intero territorio.
I dem tornano a richiamare la necessità di ripensare il modello di sviluppo locale: «Da troppo tempo Casale e il Monferrato sono coinvolti in una crisi socio economica che non trova sbocchi e soluzioni. Isolati logisticamente, privi di strategie a medio-lungo termine, non è per nulla sufficiente vivere dell’esistente». «L’intero territorio deve organizzarsi per progettare un nuovo modello di sviluppo economico e industriale, e Casale Monferrato deve porsi a guida di questo processo».
Il circolo PD di Casale elenca tre azioni che intende intraprendere:
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Mobilitare i rappresentanti a tutti i livelli istituzionali, affinché si facciano portavoce della crisi sociale ed economica del territorio;
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Chiedere lo stesso impegno alle forze politiche che governano a livello comunale, regionale e nazionale;
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Richiedere ufficialmente la convocazione urgente di un consiglio comunale aperto a Casale Monferrato, in cui far intervenire sindacati, rappresentanze economiche e politiche del territorio.