Il Piemonte guida Common Ground 2 per fermare sfruttamento e caporalato
L'assessore Enrico Bussalino
Politica
Redazione  
8 Ottobre 2025
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07:00 Logo Newsguard
L'alleanza

Il Piemonte guida Common Ground 2 per fermare sfruttamento e caporalato

La Regione sarà capofila del progetto da 15 milioni per proteggere i migranti e garantire legalità nel lavoro

TORINO – Con l’approvazione della delibera di Giunta, la Regione Piemonte ufficializza la propria leadership in Common Ground 2, un progetto interregionale finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali attraverso il Fondo asilo, migrazione e integrazione (Fami) 2021-2027.

L’obiettivo è: contrastare lo sfruttamento lavorativo dei cittadini di Paesi terzi e porre un freno strutturale al fenomeno del caporalato, soprattutto in settori sensibili come l’agricoltura e l’edilizia.

Il progetto Common Ground 2 ha una dotazione finanziaria complessiva di 15 milioni di euro, che verranno impiegati per sviluppare azioni coordinate tra cinque Regioni: Piemonte, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria e Veneto. Il Piemonte non solo parteciperà, ma avrà il ruolo centrale di capofila, con un budget dedicato di oltre 4,2 milioni di euro.

Queste risorse saranno destinate:

  • Alla gestione operativa del progetto;

  • Alle attività di coordinamento interregionale;

  • All’implementazione di servizi sul territorio in favore delle vittime o potenziali vittime di sfruttamento lavorativo.

Common Ground 2: governance pubblica per legalità e diritti

Il progetto nasce per rafforzare un modello di governance pubblica, ispirato a esperienze già avviate a livello territoriale durante il precedente Common Ground, attivo tra il 2023 e il 2025. L’intento è quello di costruire un sistema stabile, replicabile e sostenibile di prevenzione, identificazione e contrasto al caporalato, promuovendo la collaborazione tra enti pubblici, terzo settore, imprese e forze dell’ordine.

“È una battaglia di civiltà che portiamo avanti con determinazione – ha dichiarato il presidente Alberto Cirio – perché nessuno debba subire condizioni di sfruttamento e perché il lavoro sia davvero giusto”.

Oltre alla responsabilità strategica, la Regione Piemonte assumerà la direzione delle attività di gestione e controllo, note come Work Package 0. Questo pacchetto operativo prevede:

  • Rendicontazione amministrativa e finanziaria delle attività;

  • Verifiche amministrativo-contabili;

  • Monitoraggio tecnico-legale delle procedure di affidamento;

  • Coordinamento generale con le Regioni partner.

Un impegno rilevante che conferma il ruolo del Piemonte come hub nazionale per l’innovazione sociale in ambito lavorativo e migratorio.

Reti territoriali e filiera agricola etica

L’assessore alla Sicurezza e Immigrazione, Enrico Bussalino, ha sottolineato la centralità del lavoro di rete: “Con Common Ground 2 intendiamo rafforzare un sistema pubblico di tutela dei lavoratori, costruito su basi solide: vigilanza attiva, ascolto del territorio, sinergie istituzionali”.

Parallelamente, l’assessore all’Agricoltura, Paolo Bongioanni, ha evidenziato il valore del progetto anche in ottica di qualità etica della filiera agroalimentare:

“È fondamentale che chi acquista prodotti agricoli piemontesi sappia che sono non solo eccellenti, ma anche frutto di lavoro giusto e trasparente. Common Ground 2 contribuisce a garantire questo standard”.

Il nuovo progetto rappresenta una naturale evoluzione dell’iniziativa “Common Ground”, avviata nel 2023 e conclusa nel settembre 2025. In quella fase, le Regioni coinvolte avevano sperimentato:

  • Percorsi personalizzati di formazione e inserimento lavorativo per persone vulnerabili;

  • Interventi di mediazione linguistica e culturale;

  • Azioni di sensibilizzazione delle imprese e rafforzamento della responsabilità sociale d’impresa;

  • Creazione di sportelli mobili nei distretti agricoli stagionali.

Il successo del primo ciclo ha portato alla formalizzazione di buone pratiche, ora raccolte e potenziate in Common Ground 2.

Un impatto concreto atteso su scala regionale e nazionale

Le azioni previste avranno un impatto misurabile:

  • Migliore accesso ai diritti per i lavoratori stranieri;

  • Aumento dei controlli e delle ispezioni in contesti ad alto rischio di sfruttamento;

  • Coinvolgimento attivo dei Comuni, in particolare nelle aree rurali e periurbane;

  • Rafforzamento dei percorsi di emersione e regolarizzazione dei rapporti di lavoro.

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