Casale e mesotelioma: fronte comune tra clinica, ricerca e associazioni
Società
Monica Gasparini  
9 Ottobre 2025
ore
07:14 Logo Newsguard
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Casale e mesotelioma: fronte comune tra clinica, ricerca e associazioni

Convegno a Bergamo, i lavori presentati ieri mattina in Comune. Gli interventi di oggi (9 ottobre) potranno essere seguiti anche in collegamento online

CASALE MONFERRATO – A Bergamo due giornate per rafforzare la rete clinico-scientifica contro il mesotelioma. «Perché il mesotelioma, che è considerato un cancro raro, ha colpito proprio me o un membro della mia famiglia? Quali sono i migliori centri di diagnosi e cura in Italia? Qual è il percorso terapeutico più efficace a tutt’oggi? E, se le terapie standard non funzionano, che speranza ho, su quali trattamenti innovativi posso far conto?».

Queste sono le domande che si pone chi si trova a fare i conti con il tumore raro e aggressivo legato all’esposizione all’amianto.

Si proverà a dare delle risposte al Congresso Nazionale Fondazione MET.I (Mesothelioma Team Italy), che si terrà oggi – giovedì 9 – e domani (venerdì 10 ottobre= al Centro Congressi Giovanni XXIII di Bergamo.

Ieri, un’anticipazione dei temi in discussione alla conferenza svoltasi nel Palazzo municipale di Casale Monferrato, città simbolo di una pluridecennale battaglia contro l’amianto. Hanno partecipato il sindaco Emanuele Capra, i medici fondatori di Met.I (Giovanni Luca Ceresoli, Federica Grosso, Giuseppe Lo Russo, Giulia Pasello e Paolo Andrea Zucali), la presidente della Fondazione Buzzi Unicem Consolata Buzzi e la presidente dell’associazione Tutor, Laura Abate-Daga.

Il congresso riunirà oncologi, patologi, ricercatori, istituzioni sanitarie e associazioni di pazienti. Obiettivo, costruire e consolidare una rete nazionale per la cura e la ricerca sul mesotelioma.

Due giornate di lavori

Il programma si articola in due giornate. La prima, giovedì 9 ottobre (pomeriggio), è dedicata al confronto diretto tra medici, pazienti e associazioni. Temi centrali: equità delle cure, Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali (Pdta), approccio inclusivo e aggiornamenti su terapie e supporti psicologici. Nel corso di questa giornata verrà assegnato il premio MET.I al professor Renato Balduzzi, già ministro della Salute, per l’impegno dimostrato a sostegno della ricerca sul mesotelioma. Il riconoscimento è intitolato a Federico Rea, luminare della chirurgia toracica e figura di riferimento nella lotta alla malattia, scomparso prematuramente lo scorso luglio.

La seconda giornata, venerdì 10 ottobre, è riservata agli specialisti ed è accreditata Ecm. Vi prenderanno parte oltre cento professionisti da tutta Italia per fare il punto su epidemiologia, diagnosi morfo-molecolare e approcci terapeutici multimodali. Sarà inoltre presentato il nuovo database clinico nazionale MET.I, collegato al Registro Nazionale Mesoteliomi (ReNaM). Lo strumento consentirà di integrare dati clinici, biologici ed epidemiologici per rafforzare la ricerca traslazionale e migliorare la qualità dei percorsi clinici.

Il pomeriggio del 9 ottobre, dedicato ai pazienti ed alle associazioni, potrà essere seguito anche in collegamento online, previa iscrizione

I medici fondatori di MET.I

Il mesotelioma pleurico continua a rappresentare una sfida aperta: ogni anno in Italia si registrano circa 1.800 nuovi casi. La malattia è difficile da gestire per la scarsità di trattamenti efficaci e per l’assenza di protocolli omogenei a livello nazionale. Proprio per questo la Fondazione MET.I lavora per promuovere la ricerca, condividere conoscenze e sviluppare percorsi di cura integrati. Coinvolgendo pazienti, clinici e ricercatori.

Giovanni Luca Ceresoli, presidente di MET.I: «Il nostro obiettivo è costruire una rete clinico-scientifica che renda possibile un accesso equo e tempestivo a diagnosi e terapie su tutto il territorio nazionale». Gli fa eco Federica Grosso: «MET.I è la dimostrazione di come collaborazione e multidisciplinarietà possano trasformarsi in una speranza concreta per chi si ammala di mesotelioma».

Per Consolata Buzzi, presidente della Fondazione Buzzi Unicem «sostenere MET.I significa investire nella conoscenza e nella collaborazione. Vogliamo contribuire a rendere diagnosi e cure sempre più efficaci e accessibili. Restando al fianco di chi affronta ogni giorno questa battaglia».

Infine, la voce dei pazienti arriva da Laura Abate-Daga, presidente TU.TO.R., che ribadisce l’importanza del dialogo con il mondo medico-scientifico. «Il confronto diretto tra medici, ricercatori e pazienti ci aiuta a sentirci parte attiva del percorso di cura. La rete MET.I è per noi un riferimento concreto, un luogo di ascolto e condivisione reale».

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